Società

Pubblicato il 11 Luglio 2016 | di Saro Distefano

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Il seminario promosso dall’Associazione “Argomenti 2000”

Si è tenuto a Pozzallo il seminario, promosso dall’Associazione “Argomenti 2000”, su: “A proposito di immigrazione: accoglienza, integrazione, sicurezza”.

Un momento di ascolto sul territorio, di vicinanza a quanti si trovano in prima linea nell’accogliere, vicinanza ad una popolazione che si trova a sostenere il peso maggiore nella prima fase dopo gli sbarchi. La scelta è stata fatta anche perché Pozzallo è il luogo dove è nato Giorgio La Pira: nel trattare della risposta della politica al fenomeno migratorio, si è ritenuto opportuno fare memoria di chi scelse il servizio politico con gli occhi rivolti alle “attese della povera gente”. Un’espressione che da sola riassume un modo di fare politica di cui oggi abbiamo un estremo bisogno.

SeminarioSono interventi tra l’altro, Luigi Ammatuna, Sindaco di Pozzallo, Emanuele Occhipinti, Argomenti 2000 Sicilia, Rita Visini, Coordinatore della Commissione Politiche Sociali Conferenza Stato Regioni, Antonella Bullara, funzionaria della Regione Sicilia e don Paolo Catinello, Direttore Fondazione Migrantes.

Il fenomeno migratorio – si è detto nei vari interventi introdotti da un videomessaggio del cardinale di Agrigento, mons. Francesco Montenegro – non va vissuto come una calamità e neppure solo come un’emergenza, va colta infatti anche l’opportunità, culturale prima che politica, di ripensare il mondo in cui viviamo, le sue dinamiche, le necessità che la globalizzazione ha portato con se.

D’altra parte il fenomeno non deve spaventarci: gli immigrati in Italia sono il 9,7% della popolazione contro il 14,9% della Germania. Gli irregolari sono solo il 6% dell’immigrazione totale. Sono numeri che vanno fatti conoscere, per superare prevenzioni non giustificate. Basti pensare, ad esempio, che il lavoro degli immigrati nel nostro Paese costituisce un contributo al pil che, nel 2015, è stato di 124 miliardi, l’8,7 del pil. Era 98 miliardi nel 2008, pari al 6,5 del pil. Tra il 1998 e il 2007 il lavoro straniero ha innalzato la crescita di 3,9 punti (dal 10,5 al 14,4%) ed ha frenato la crisi di tre punti (da -10,3 a -7,3) dal 2008 al 2015. Ma anche per questo vi è la necessità che la politica dell’immigrazione in Italia venga modificata prevedendo una programmazione di medio periodo con aggiustamenti annuali ex post sulla base dell’effettiva domanda di lavoro.

Il tema del lavoro è importante perché ci parla della possibilità di integrazione; tema che a sua volta è uno dei presupposti della sicurezza che, giustamente, la popolazione italiana chiede. Anche in questa direzione – ha detto a Pozzallo Ernesto Preziosi, Presidente di Argomenti 2000 – deve arrivare un sostegno esplicito della politica a cominciare dalla capacità a far prendere alla Comunità europea le su responsabilità. Da parte nostra l‘impegno vuole essere esplicitamente politico accanto a quello “culturale” a partire da microrealizzazioni possibili attraverso vari strumenti. Tra questi abbiamo individuato: l’emergenza dei contingenti dei minori stranieri non accompagnati rispetto i quali è necessario intervenire per assicurare alle comunità alloggio, che offrono accoglienza, le risorse necessarie; accanto ad una più equa distribuzione dei minori nelle regioni italiane. Interventi sono possibili in tema di acquisizione della cittadinanza, sul tema dell’affidamento temporaneo, così come sul differente controllo/intervento delle coste di partenza e in tema di revisione del sistema Dublino che penalizza i Paesi europei meno prosperi in contesto di scarsa solidarietà europea.

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Autore

Nato a Ragusa nel 1964 è giornalista pubblicista dal 1990. Collabora con diverse testate giornalistiche, della carta stampata quotidiana e periodica, online e televisive, occupandosi principalmente di cultura e costume. Laureato in Scienze Politiche indirizzo storico, tiene numerose conferenze intorno al territorio ibleo.



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