Pubblicato il 13 Luglio 2016 | di Redazione
0Eletta la nuova superiora provinciale della Congregazione di Madre Curcio
E’ originaria di Donnalucata Suor Ivana Calvo, la nuova superiora provinciale delle Suore carmelitane missionarie di Santa Teresa del Bambino Gesù, ordine fondato dall’ispicese Madre Crocifissa Curcio, beatificata nel novembre del 2005.
Suor Ivana Calvo è stata eletta superiora della “provincia” che comprende Italia, Malta e Romania. Nel consiglio ci sono altre quattro suore. Due sono siciliane: suor Monica Muccio (ragusana, che vive ed opera a Roma) e suora Maria Grazia D’Angelo, di Palermo, superiora della casa di Pozzallo). Le altre suore sono originarie della Romania (suor Angela Pirtac) e di Malta (suor Lucy Vella). Suor Ivana Calvo guiderà le religiose dei tre stati al posto di suor Angela Elefante, che ha svolto tale ruolo per tre mandati con profonda dedizione e spirito di servizio.
Ricordiamo che Madre Crocifissa Curcio, fondatrice della congregazione, molto devota alla Madonna del Carmelo, avendo una spiccata propensione alla pietà e alla solidarietà verso i più deboli e gli emarginati, ha iniziato la sua prima esperienza di carità dirigendo il conservatorio “Carmela Polara” per l’accoglienza e l’assistenza di ragazze orfane o comunque bisognose, nell’intento di farne“donne stimabili, utili a sé e alla società”. Dopo molti anni di prove e tribolazioni nel vano tentativo di vedere la sua opera in qualche modo sostenuta e ufficialmente riconosciuta dall’autorità ecclesiastica locale, finalmente riesce a trovare appoggio e condivisione del suo ideale missionario in Padre Lorenzo, appartenente all’Ordine Carmelitano dell’Antica Osservanza. Venuta a Roma il 17 maggio 1925 per la canonizzazione di s. Teresa di Gesù Bambino, il giorno successivo, accompagnata da p. Lorenzo, visita Santa Marinella, sulla costa laziale a nord di Roma. Rimane profondamente colpita dalla bellezza naturale di questa zona, ma anche dall’estrema povertà della gran parte dei suoi abitanti e qui comprende di essere finalmente giunta “all’approdo”. Ottenuto un permesso orale ad esperimento dal vescovo della diocesi di Porto S. Rufina, il cardinale Antonio Vico, il 3 luglio 1925 si stabilisce definitivamente a Santa Marinella e il successivo 16 luglio riceve il decreto di affiliazione della sua piccola comunità all’Ordine Carmelitano, sigillando così per sempre la sua appartenenza a Maria nel Carmelo. Nel 1930 finalmente dopo tante tribolazioni il suo piccolo nucleo ottiene il riconoscimento, dalla Chiesa, di Congregazione delle carmelitane missionarie. Segnata per tutta la vita da una salute precaria e dalla malattia del diabete muore nel 1957. “Portare anime a Dio” è l’obiettivo che anima le sue molteplici aperture di opere educative e assistenziali in Italia e all’estero. Per questo esorta le sue figlie a portare nelle famiglie una parola di vita cristiana. Insomma una grande donna, ma soprattutto un’importante esempio di virtù.