Società

Pubblicato il 31 Agosto 2016 | di Lettera in Redazione

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Un pezzo di Azione Cattolica Vittoriese della diocesi di Ragusa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera in ricordo di Pippo Rizza, membro dell’Azione Cattolica di Vittoria, recentemente scomparso.
+ “Un pezzo di Azione Cattolica Vittoriese della diocesi di Ragusa” così recita uno dei tanti post comparsi sui social giorno 13 Agosto, giorno in cui Pippo Rizza ci lascia dopo 7 anni di battaglia contro la malattia del nostro tempo, quel tumore che incide e rende sanguinanti le carni e le anime di uomini, donne, bambini, e delle loro famiglie.
Un pezzo di Azione Cattolica…fa pensare a un pezzo di un mosaico, di un puzzle, di un motore; qualcosa, cioè, di indispensabile a rendere a un’immagine, un quadro o a far muovere un mezzo. Io invece ho pensato agli scacchi, a un pezzo degli scacchi, gioco elegante, un po’ complesso e affascinante; e ho pensato al pedone, il pezzo meno nobile, più umile ma capace di trasformarsi in Regina, il pezzo più “potente” di questo gioco. Perché Pippo questo era, umile e silenzioso, dai movimenti quotidiani e “normali”. Eppure le tantissime persone venute a salutarlo dimostravano di aver riconosciuto un pedone che durante la partita della vita si era trasformato in Regina!! Pippo, nella sua vita impegnata e dedicata “alle cose di Chiesa”, ha sempre messo al centro il Vangelo, quel Vangelo dell’accoglienza che non lascia indietro nessuno, che punta a fare comunità, per promuovere una Chiesa, diversificata nei talenti, ma unita nella preghiera. E lui, tutto questo, lo insegnava, anzi lo testimoniava, caricandosi su un furgone scassato interi gruppi di giovanissimi per portarli a giocare a pallone, o a fare recital musicali, o a trasportare materassi sempre sullo stesso furgone, per non dover dire: ”Non abbiamo più posto” a un campo giovanissimi. Ad animare, con la sua inseparabile chitarra, la S.Messa il venerdì sera, al rientro dalla chemioterepia. A pensare e organizzare un incontro per tutta la propria comunità, sul significato del Giubileo indetto da Papa Francesco. E tutto questo, utilizzando come strumento l’Azione Cattolica, il cui fine è formare le coscienze, affinché la vita di ognuno prenda” la forma del volto di Gesù”. Con un sorriso sempre presente, affidandosi al piacere di intessere relazioni, di intrecciare rapporti umani, di diventare amico di ognuno per costruire insieme. Così tutte le persone venute a salutarlo erano lì per dire grazie di tutto questo, grazie per avere insegnato testimoniando, grazie di aver presentato un Gesù fratello, amico, compagno di viaggio durante tutta la sua vita. Ecco chi era Pippo, semplicemente un uomo di Chiesa, di quella Chiesa bella che non si chiude nelle sacrestie ma che si cimenta fuori, dove tutto è meno comodo ma più vero. Uno stralcio di un discorso di papa Paolo VI recita: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o, se ascolta i maestri, lo fa perché sono dei testimoni”. E Pippo questo era, un maestro nella testimonianza. La perdita di Pippo lascia un grande vuoto ma la sua eredità non andrà dispersa e continuerà a dare frutti, nelle varie comunità che ha arricchito della sua presenza in tutti questi anni, attraverso i tanti che lo hanno incontrato, conosciuto, amato.

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