Pubblicato il 27 Settembre 2016 | di Redazione
0La vocazione cristiana
La religione cristiana, nella sua vocazione originaria, è una forza risolutiva che nella storia destina l’uomo verso una dimensione precisa. E’ una vocazione che richiede all’uomo una scelta radicale e una responsabilità in ogni epoca.
In sintesi, sin dalle origini essa ci dice: l’Ora è questa, il Regno di Dio è ora! Ma il Regno è compiuto (almeno nella fede e nella teologia che la supporta) solo per quelli che si sono decisi a credere, decisi a essere per l’Evento salvifico, che è l’apparizione di Cristo nel mondo.
Evento avvenuto nella storia, ma che rimanda a una dimensione del tutto spirituale. Non bisogna dimenticarlo: la vocazione cristiana è per sua origine e per sua essenza apocalittica. Essa vive la storia con un preciso senso, perché la storia è nata con Dio e in Dio si risolverà per sempre.
Perciò in ogni istante, l’uomo è chiamato a una decisione critica: o vivere interamente la verità dell’Evento in senso escatologico, o vivere e pensare guardando l’Evento come uno dei tanti eventi, come un momento destinato a trapassare in altre epoche, perché nulla è definitivo e tutto deve tramontare necessariamente per rinascere sempre in qualcosa di nuovo.
In questo modo Agostino, con le sue due forme di cittadinanza è del tutto contemporaneo: c’è chi appartiene alla città di Dio e vive con fede qui e ora in funzione del Regno promesso, e chi appartiene alla città terrena e vive totalmente il presente, pensando che non vi sia nessun fine ultimo, nessun Giudizio finale.