Pubblicato il 21 Ottobre 2016 | di Redazione
0La festa regionale delle famiglie Luce e speranza che s’accendono
Credere a un sogno e andare oltre!
Pensare di poter coinvolgere tante famiglie di ogni parte della Sicilia in una grande festa, in occasione del bicentenario della Diocesi di Caltagirone, e andare oltre a tutte le difficoltà organizzative, di spazi, di capacità ricettive, di incertezze atmosferiche, poteva sembrare una missione impossibile. Ed invece tante famiglie hanno risposto entusiaste a questo appuntamento e sono convenute numerose per questa Festa regionale delle famiglie. Anche la nostra Diocesi è stata presente, con una folta rappresentanza di famiglie provenienti da Ragusa, Acate e Vittoria (due pullman più tante altre auto al seguito).
L’organizzazione, veramente impeccabile, prevedeva, già all’arrivo, l’accoglienza da parte dei tanti volontari che ci hanno aspettato, alle porte della città, con il compito di prendere in carico i pullman provenienti da tutta la Sicilia, facendoci sentire attesi ospiti in una città in festa che ci ha stupito per l’organizzazione e per il calore dimostrato.
I volontari ci hanno poi accompagnato per tutto il giorno con gentilezza e pazienza per le vie di Caltagirone e come primo dono ci hanno consegnato tutto il materiale utile per la giornata insieme ad una piccola calamita di ceramica che ognuno di noi custodisce gelosamente a casa sua, come ricordo di questa bella giornata.
Nel cortile di un bel palazzo del centro storico allestita per l’ occasione, la prima bella sorpresa: una colazione adatta a tutti i palati, ricca di dolci preparati in casa, ciambelle e biscotti tipici della provincia, offerta da tante mani e volti sorridenti e gioiosi.
Ciò che si è percepito subito e a pelle è stata la comunione e la partecipazione di tutti nell’organizzazione, la loro fatica che sicuramente c’è stata e c’è, ma che si è visibilmente trasformata in calore e accoglienza verso i fratelli ospiti e pellegrini.
La catechesi preparata per noi, nella cattedrale, a cura di don Luigi, delegato dal vescovo della diocesi di Noto, ci ha lasciato tante bellissime suggestioni e la consapevolezza che “Trasfigurazione” (parola tra quelle scelte per le catechesi) è una realtà palpabile anche nelle famiglie, quando si vive quotidianamente la gioia e il dolore guardando a Dio come la fonte di ogni Amore e con la certezza di essere amati per primi.
Moltissime le testimonianze che don Luigi ha raccontato, di famiglie incontrate durante il suo ministero di sacerdote, che lo hanno edificato con la loro fede semplice ma concreta e forte. Famiglie che hanno saputo lasciare dietro di sè una scia di una santità quotidiana che contagia e trascina e che, con le loro scelte di vita, generano frutti di bene e regalano ai figli e a chi li conosce una ricchezza inestimabile che nessuno potrà mai estinguere.
Poi un pranzo delizioso, prelibato e particolarmente “ricco”: due primi e due secondi, dolce, frutta e persino il caffè! Tutto gustoso e offerto con amore da parte dell’organizzazione.
Dopo una breve pausa per… digerire serenamente, i nostri accompagnatori ci hanno guidato alla bellissima villa comunale e durante il tragitto era già entusiasmante vedere come, da ogni strada della città, sbucavano altri gruppi di famiglie che insieme a noi si avviavano verso la festa che ci attendeva.
Il pomeriggio è stato denso di spettacoli e di testimonianze: dopo un primo momento condotto dai tanti giovani che dal palco, con la loro gioia, hanno trascinato la folla con i canti, sono state presentate stupende esperienze di vita familiare, esposte sia da volti noti (come il presidente del Forum nazionale dellle famiglie e dall’attrice Beatrice Fazi, la “filippina” di “un Medico in famiglia”), sia da coppie semplici, ordinarie, come quelle che incontriamo tutti i giorni.
Particolarmente toccante, perché intensamente accompagnata dall’emozione di chi la raccontava ,è stata la testimonianza di una coppia che, grazie all’aiuto dell’associazione “Retrouvaille” è riuscita nel difficile, ma non impossibile tentativo di ricucire un rapporto ormai quasi del tutto spezzato. Quindi, dopo lo splendido spettacolo delle immagini create con giochi di sabbia dalle mani di una artista siciliana, Stefania Bruno, si è passati al magnifico musical su Madre Teresa, rappresentato dalla compagnia dell’autore Paolicelli.
La celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Baldisseri e concelebrata da tutti i vescovi della Sicilia, ci ha fatto assaporare un respiro di Chiesa Bella, di Chiesa Gioiosa, di Chiesa Famiglia di famiglie che cammina nella via con la forza e l’energia che vengono dallo Spirito.
In questo giorno speciale, a Caltagirone, ci siamo veramente sentiti Amati, amati da chi ci ha accolto, da chi ha preparato per noi, da chi ha predicato per noi, da chi ci ha accompagnato, da chi ha testimoniato e dalle tante famiglie presenti che gremivano gli spazi, pur ampi, della grande piazza dei Giardini (eravamo circa 6000!) .
Soprattutto abbiamo capito che lassù Qualcuno ci guardava con un occhio di riguardo: l’ abbiamo capito quando, prima che tutto iniziasse, i nuvoloni grigi, addensatisi proprio sulle nostre teste e pronti a riversare il loro carico di pioggia (come annunciato da tutti i siti meteo proprio su Caltagirone!), inspiegabilmente hanno girato al largo, andando a scaricare la pioggia, i tuoni e i fulmini da tutt’altra parte!
E infine, proprio come una ciliegina sulla torta, abbiamo assistito allo spettacolo esclusivo dell’illuminazione della famosa scalinata di Santa Maria del Monte, in cui tante piccole lucerne ad olio, una accanto all’altra, di tanti colori, hanno composto il logo del buon Pastore simbolo dell’Anno della Misericordia.
Da questa meravigliosa esperienza ritorniamo a casa, con la certezza che ognuna delle nostre famiglie può essere portatrice di una luce, e con la speranza che dalle piccole nostre luci di famiglie cristiane il mondo riesca a vedere l’immagine dell’Amore di Dio per l’umanità.
Roberta e Salvatore Parrino