Politica

Pubblicato il 31 Ottobre 2016 | di Vito Piruzza

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Nuova legge elettorale sui sindaci Cosa cambia rispetto al passato

Il 27 novembre la Regione ha indetto il voto in due Comuni siciliani, Altavilla Milicia e Scicli.

Si tratta di comuni commissariati per i quali si torna alle urne e alla normale gestione democratica della comunità, nel caso di Scicli dopo essersi risolta in una bolla di sapone la gravissima accusa di concorso esterno per l’ex sindaco, Franco Susino, assolto senza ombre con una sentenza che nella motivazione giudica addirittura inaudito che «l’imputazione abbia superato il vaglio dell’udienza preliminare».

Ma questo ormai riguarda la storia. Le prossime imminenti elezioni a Scicli invece godranno di una peculiarità: saranno le prime che si svolgeranno seguendo la legge elettorale nuova di zecca che l’Assemblea Regionale Siciliana ha emanato due mesi fa.

Scicli, primo comune siciliano sopra i 15.000 abitanti a sperimentare le nuove regole!

Quali le novità più importanti?

Sostanzialmente le novità più rilevanti sono queste: Verrà eletto al primo turno il candidato sindaco più votato che abbia raggiunto il 40 per cento dei voti validi; quindi qualora uno o più candidati sindaci superano il 40 per cento dei voti non si da luogo al turno di ballottaggio, ma viene proclamato eletto il più votato. La norma tende a incentivare gli apparentamenti in un panorama eccessivamente frantumato che vedeva un irrefrenabile proliferare di candidature.

Il premio di maggioranza scatterà in favore del sindaco che vinca le elezioni al primo turno solo se le liste ad esso collegate abbiano raggiunto il 40 per cento dei voti validi; invece al sindaco eletto al ballottaggio il premio di maggioranza spetterà solo se nessun altro gruppo di liste abbia raggiunto al primo turno il 50 per cento dei voti validi.

Al candidato sindaco classificatosi secondo viene riservato un seggio da consigliere comunale a condizione che abbia raggiunto almeno il 20 per cento dei voti validi.

Come già avveniva in passato, prima dell’ultima riforma, si ripristina il “voto di trascinamento” per cui se l’elettore esprime soltanto il voto per la lista e non anche per il sindaco, il voto automaticamente si trasferisce anche al candidato sindaco; viene comunque mantenuta la possibilità del “voto disgiunto” per cui è possibile votare una lista e un candidato sindaco diverso da quello collegato alla lista.

È stata mantenuta la norma della “doppia preferenza di genere” per cui si possono esprimere due preferenze purché per candidati di sesso diverso pena l’annullamento della seconda preferenza, viene inoltre confermata anche la soglia di sbarramento al 5 per cento.

La nuova legge elettorale è stata concepita come risposta al mutato contesto politico che è oramai strutturalmente tripolare e non più bipolare come nell’ultimo ventennio, e per grandi linee ricalca l’impianto dell’italicum.

Qualche problema alla stabilità può derivare dalla norma sul premio di maggioranza che, come abbiamo già detto, in caso di elezione del sindaco al primo turno scatta solo se le liste collegate raggiungono il 40 per cento dei voti validi; soprattutto in presenza di candidati autorevoli molto spesso accade che il sindaco raccolga più voti delle liste, in questi casi, quando il candidato sindaco supera il 40 per cento dei voti mentre le liste si attestano sotto questa soglia, il sindaco viene eletto ma senza maggioranza consiliare.

Se si considera poi che viene confermata da parte del consiglio comunale la possibilità di votare la sfiducia al sindaco (anche se solo dopo due anni dall’elezione) con il voto del 60 per cento dei consiglieri, credo che sarà più frequente in futuro assistere a episodi di questo tipo.

Non ci resta che aspettare il 27 novembre per sperimentare queste nuove regole, gli occhi di tutta la Sicilia saranno puntati sulla nostra Scicli che finalmente ritorna alla normale vita democratica.

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