Pubblicato il 16 Novembre 2016 | di Redazione
0La Polizia di Stato di Ragusa alla scuola “P. Vetri” per combattere il bullismo
Martedì 8 Novembre, gli uomini in divisa dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Ragusa hanno trascorso un’intera giornata tra i banchi di scuola per affrontare i temi del bullismo e del cyberbullismo.
Sono stati ospitati nell’aula Magna dell’Istituto “P. Vetri”, gremita per l’occasione di centinaia di studenti che si sono molto interessati al problema. La visione di filmati preparati per l’occasione e nei quali sono protagonisti loro coetanei ha accresciuto l’interesse dei ragazzi portandoli a riflettere su qualche atteggiamento inappropriato e sulle cautele da adottare nell’uso dei social network ed in generale nella navigazione in rete. E’ stato spiegato ai ragazzi come, all’interno di episodi di bullismo, un ruolo importante viene assunto dai cosiddetti spettatori e cioè coloro che assistono alle prepotenze poste in essere dal bullo senza avere reazioni di disapprovazione, andando in tal modo a consolidare la sua azione. Tale atteggiamento finisce per diventare una forma di partecipazione alle sopraffazioni da cui invece si deve prendere in modo deciso le distanze. L’Ispettore Capo Dinatale Roberto ha poi affrontato il tema del cyberbullismo, ossia un uso improprio di internet. Infatti, vengono usate le nuova tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. E’ un fenomeno molto grave perché in pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia. Il confine tra un comportamento che resta scherzoso e uno che è percepito come offensivo non è così netto. La possibilità di diffondere in modo esponenziale un’offesa, una diffamazione o anche il filmato di un’aggressione, a tutti gli utenti che possono collegarsi alla rete, amplifica gli effetti dannosi in capo a ragazzi, non sempre in grado di sopportare la pressione psicologica che ciò può determinare su di loro. Gli studenti hanno fanno numerose domande e hanno espresso i loro pareri. L’iniziativa, dunque, ha avuto ottimi riscontri e speriamo abbia sensibilizzato i giovani al problema e abbia contribuito a sviluppare in loro un maggiore senso civico.