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Pubblicato il 28 Novembre 2016 | di Saro Distefano

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Dovrà pagare le tasse negli Usa chi vi è nato ed è poi rientrato in Sicilia

Riteniamo dare una importante comunicazione a tantissimi nostri conterranei. Molto più numerosi di quanto si possa immagina. Una notizia che a livello nazionale non è stata, almeno finora, nemmeno presa in considerazione.

Si tratta della nuova legislazione, e nemmeno tanto nuova considerato che è stata emanata nel 2014, che vede il Governo Italiano adeguarsi a una normativa emanata dal Governo degli Stati Uniti d’America.

Ancora più nel dettaglio, si tratta di normativa a livello fiscale, sintetizzata al massimo da un acronimo (gli americani impazziscono per le sigle, ne vivono immersi, letteralmente) conosciuto ai meno: Fatca (Foreign account tax compliance act).

In estrema sintesi, l’atto che regola il pagamento fiscale degli uomini e delle donne che, nati negli Usa, non vi risiedono.

Ecco spiegato l’incipit di quanto pubblichiamo. I ragusani, i siciliani, nati negli Stati Uniti d’America e poi trasferitisi altrove (e, ovviamente, la gran parte nella loro terra d’appartenenza, nel nostro caso la Sicilia e la Provincia di Ragusa nello specifico), debbono pagare le tasse sui loro redditi agli Stati Uniti d’America. Oppure dimostrare di non doverlo fare perché già pagano le tasse richieste dallo stato dove risiedono.

Più sintetico di così non si potrebbe. Appare evidente che alcuni, non sappiamo quanti, nati negli Usa e poi residenti altrove ma con interessi, proprietà e competenze ancora in America, pagheranno le tasse allo Zio Sam. Ma tanti altri, la grandissima parte, negli Stati Uniti ci sono solo nati, avendo poi svolto tutta o la gran parte della loro vita altrove. Uomini e donne nate tra la Est e la West coast ma poi andati via a pochi anni quando non a pochi mesi di vita. Ma anche gente che negli Usa è nata, cresciuta e magari anche lavorato, per poi tornare nella terra d’origine e troncare del tutto, completamente con la terra natale.

Ebbene, tutta questa gente dovrà dimostrare di pagare le tasse già altrove, nel nostro caso in Italia, e di non dovere nulla al preciso, ferreo, avanzatissimo sistema fiscale americano.

Una dimostrazione che non sarà facile produrre, ma nemmeno impossibile. A venire incontro ai nostri concittadini nati negli Usa un preciso sito Internet, nel quale è facile navigare. Certo, è facile per chi maneggia il web, un po’ di meno per signore ultraottantenni nate nella terra di Clinton molto prima di Clinton, e che debbono farsi aiutare da figli e nipoti più giovani.

Per onore di cronaca e verità bisogna dire che il consolato americano di Palermo, come quello di Napoli, sono telefonicamente raggiungibili e forniscono preziosi consigli. Altrettanto preziosi (nel senso della fattura) i consigli dati da alcuni studi legali che si sono subito specializzati nella nuova normativa.

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Autore

Nato a Ragusa nel 1964 è giornalista pubblicista dal 1990. Collabora con diverse testate giornalistiche, della carta stampata quotidiana e periodica, online e televisive, occupandosi principalmente di cultura e costume. Laureato in Scienze Politiche indirizzo storico, tiene numerose conferenze intorno al territorio ibleo.



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