Cultura

Pubblicato il 22 Gennaio 2017 | di Redazione

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L’immortalità di Chaplin al Teatro Donnafugata di Ibla

Ieri sera, presso il Teatro Donnafugata di Ibla, si è svolto uno spettacolo su Charlie Chaplin. Una storia scritta e interpretata magnificamente da Michele Arezzo che è arrivata al cuore di tutti gli spettatori, e intervallata da spezzoni musicali sperimentali e molto interessanti suonati e cantati da Nico Arezzo.

La vera magia – cosa che non si può studiare a tavolino – è stata l’emozione che ha tenuto tutti col fiato sospeso dall’inizio alla fine. Ciò è accaduto perché il primo a emozionarsi è stato proprio Michele. Un’interpretazione non strettamente attoriale che però, forse, può aprire una nuova strada al modo di fare e di concepire il teatro. Un teatro scritto da una buona penna sempre alla ricerca di sani sentimenti. Questa, sicuramente, è la scommessa di Michele.

Non sono state raccontate le immagini più belle dei film di Chaplin, ma si è fatto un viaggio storico e biografico che ha messo in risalto tutti gli aspetti della vita del grande attore. Passo dopo passo si è visto come Chaplin, tra volontà, incidenti e fortuna, è arrivato a toccare il cuore di tutti i suoi contemporanei. Ma si sono raccontati pure i lati oscuri e peccaminosi del personaggio. Una dicotomia che ha reso Chaplin umanissimo e ci ha ricordato come tutti, anche se abitati più da ombre che da luci, siamo chiamati all’immortalità.

Ma a quale immortalità? Solo quella data dal successo? No! Questo spettacolo rientra in un progetto, “Immortali”, con il quale Michele intende ricordare grandi personaggi che possono interrogare le nostre vite e attraversare le nostre anime. E, intuendo le intenzioni dell’autore e toccando con mano la sua commozione nel sublime finale, credo che la vera speranza di tutto il progetto sia quella di provare a mostrare come l’immortalità non sia data solo dal ricordo degli uomini, ma da una vera e viva speranza in un mondo spirituale a cui tutti, giustamente, anche tra mille fatiche siamo destinati a credere.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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