Società

Pubblicato il 16 Febbraio 2017 | di Redazione

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Chiesa della Bambina, quale uso?

Ora bisognerà trovare un’adeguata destinazione alla chiesa di Santa Maria dei Miracoli (nota popolarmente come la chiesa della “Bambina”), recentemente acquistata dal Comune di Ragusa. I proprietari da tempo avevano deciso di mettere in vendita l’immobile che è, tra l’altro, uno dei beni dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Il Comune ha staccato un assegno di 253mila euro ma molti più soldi serviranno ora per recuperare la struttura. Nel frattempo, occorrerà pensare a come utilizzare questo prestigioso immobile che si trova proprio lungo la circonvallazione di Ibla ed è uno dei primi monumenti nei quali si imbattono i turisti che visitano il centro barocco. Di sale multiuso Ragusa ne ha già abbastanza per cui sarebbe utile individuare qualcosa di specifico da poter svolgere all’interno di questa chiesa sconsacrata. In passato, i privati avevano persino pensato di creare una discoteca o un ristorante all’interno della chiesa ma le ipotesi erano state bocciate dall’opinione pubblica e avevano incontrato l’ostilità della Soprintendenza.

chiesa miracioli interno (1)«Per ora intendiamo predisporre – si limitano a dire il sindaco Federico Piccitto e l’assessore ai centri storici Massimo Iannucci – un progetto di restauro conservativo e di consolidamento del monumento. I successivi interventi saranno poi modulati sulla base della definizione di una destinazione d’uso».

Sul riutilizzo di questo bene sarebbe opportuno che si aprisse un dibattito tra le forze sociali, culturali e politiche della città per trovare un’idea che possa davvero valorizzare questo monumento.

La chiesa di Santa Maria dei Miracoli, secondo la tradizione, venne edificata intorno alla metà del XVII secolo, su progetto di un collaboratore del Bernini, in seguito alla scoperta di una immagine della Madonna col Bambino. Il rinvenimento della sacra immagine fu considerato un avvenimento miracoloso e diede impulso all’iniziativa per la costruzione di un tempio in onore della Madonna. L’edificio però rimase incompleto, mancando in particolare di un’idonea copertura. È considerata, comunque, un illustre esempio di un barocco atipico rispetto allo standard ibleo. Si distinguono, in particolare, la pianta ad ottagono allungato, nonché i raffinati e originali intagli delle tre porte d’ingresso. La chiesa fu chiusa al culto nel 1951 e gli arredi, tra cui un quadro di pregevole fattura, furono trasferiti nella chiesa di San Giorgio.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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