Pubblicato il 16 Febbraio 2017 | di Saro Distefano
0Nella pubblicità il forte vince sempre sul debole
Da qualche settimana guardo su Sky una pubblicità. Della Peugeot, celebre casa automobilistica francese. Si pubblicizza una nuova automobile, in uno spot di mezzo minuto che mostra un trentenne, di questi moderni, con la barba e il bianchissimo sorriso di chi è sano, forte, e, appunto, giovane.
Guida la bella macchina quando, all’improvviso, due gocce sul parabrezza annunciano un forte temporale che infatti, nero come la pece, si abbatte sulla strada che lui percorre. Ma il guidatore, accentuando il sorriso di soddisfazione di chi tutto può, gira una manopola sul cruscotto della quattro ruote e la tempesta si blocca, si ferma, si irrigidisce sotto forma di enorme onda marina e di nerissime e basse nubi. Ne gode la Peugeot e altri due personaggi: un bambino che gioca al bordo della strada e un vecchietto che quella strada voleva attraversarla, con un ombrello pronto a ripararlo. Ma quell’ombrello verrà chiuso, visto che il temporale s’è fermato.
Epperò, appena passata la minaccia temporalesca dall’automobile che fila veloce, il ragazzo alla sua guida torna alla manopola “magica” e quanto era rimasto sospeso si scatena: l’onda s’infrange sulla scogliera, e la pioggia si abbatte sul bambino e sul vecchietto, inzuppati dall’improvvisa furia dell’acqua. Il bel giovane e la sua moderna automobile francese riprendono un cammino sereno su strade assolate.
Il forte, il bello, il moderno da un lato. Il debole (bambini e vecchi, secondo tradizione) dall’altro. Nessun commento, che risulterebbe inutile e scontato. Ma solo una (retorica) domanda: posto che i creativi sono tali, non sarebbe il caso che una snella commissione formata da persone per bene desse uno sguardo prima di mandare in onda gli spot pubblicitari?
Vedi il video qui.