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Pubblicato il 8 Marzo 2017 | di Agenzia Sir

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Il sottosegretario Faraone “visita” la sanità iblea

E’ stata una giornata ricca di appuntamenti quella trascorsa in terra iblea dal sottosegretario alla Salute Davide Faraone: tra gli appuntamenti più significativi la visita alla struttura – quasi completata – del nuovo ospedale del capoluogo il Giovanni Paolo II° sotto la guida del Direttore generale Maurizio Arcò che gli ha illustrato la complessità del nuovo moderno nosocomio che dovrebbe rappresentare l’immagine eccellente del mondo sanitario ibleo.

La permanenza nel nostro territorio del rappresentante del Governo centrale si è conclusa con il confronto all’Ordine dei Medici della provincia di Ragusa e con le risposte date alle domande provenienti dai rappresentanti della professione medica e dai referenti delle professioni sanitarie. Alla presenza del presidente della Commissione Sanità Ars, on. Pippo Digiacomo, del deputato regionale Nello Dipasquale e della senatrice Venerina Padua, ma anche dei componenti del direttivo dell’Ordine e del manager Asp, Maurizio Aricò, il sottosegretario ha raccolto tutte le numerose segnalazioni che sono state sottoposte nel corso dei vari interventi dei rappresentanti del mondo sanitario ibleo.

Il confronto è stato aperto dalla relazione del presidente dell’Ordine, Salvatore D’Amanti, che ha ribadito lo scopo della riunione, cioè quello di discutere “delle problematiche della sanità iblea, in questo momento storico di grande difficoltà sul piano economico e sociale. Per tale esigenze è stato opportuno interloquire con chi, in prima linea, ogni giorno vive quotidianamente le problematiche riguardanti la garanzia della salute del nostro territorio. E per questo motivo – ha continuato l’altro D’Amanti – che abbiamo chiesto il confronto con il sottosegretario in modo da focalizzare le varie criticità e i possibili suggerimenti da trasferire poi in ambito nazionale”.

E’ seguito l’avvicendarsi dei rappresentanti delle varie categorie mediche, dai medici generalisti ai medici ospedalieri, dai medici che si occupano dell’età pediatrica agli specialisti ambulatoriali, ai giovani medici, in questo caso rappresentanti dal segretario dell’Ordine, Mario D’Asta, che chiedono risposte sul proprio futuro ma anche su quello della sanità. Temi, quelli della necessità di superare il precariato, che erano stati introdotti anche dagli interventi dei parlamentari Digiacomo e Padua, intesi a ribadire anche la necessità del potenziamento dell’asse ospedale-territorio, pur partendo dalla constazione che in provincia di Ragusa si è già fatto tanto ma che vi sono alcune criticità da superare.

Dai medici e dai rappresentanti sindacali che si sono susseguiti al podio è arrivata la puntuale analisi delle principali problematiche esistenti, come la necessaria stabilizzazione dei medici ospedalieri, la riduzione delle liste d’attesa, le code al pronto soccorso, il nuovo contratto di lavoro, il potenziamento di alcuni reparti, la creazione di strutture pediatriche e, in ambito nazionale, la pubblicità ingannevole. In alcuni interventi si è chiesta una maggiore distensione dei rapporti con la direzione dell’Asp locale anche alla luce delle scelte operate nella redazione del piano sanitario provinciale mentre lo stesso manager Aricò ha manifestato le difficoltà a trovare figure specialistiche per guidare alcuni reparti, con bandi andati praticamente a vuoto.

Il sottosegretario Faraone ha ribadito l’utilità dell’incontro che è servito a raccogliere alcuni dei nodi cruciali utili al miglioramento delle politiche inerenti il sistema sanitario nazionale. Il rappresentante del Governo nazionale ha sottolineato l’impegno che su più fronti si sta andando a sviluppare rassicurando, soprattutto sulla questione riguardante lo sblocco dei concorsi, che tra pochi giorni vi saranno importanti e significative novità. Cambiamenti positivi che riguarderanno anche la questione degli ospedali territoriali in un’ottica comunque di servizio complessivo alla collettività, evitando dunque i localismi. Faraone ha poi parlato delle differenze che ancora oggi esistono, in ciascuna regione, nel mondo sanitario e per tale ragione sarebbe stata utile l’uniformità che si sarebbe ottenuto con la vittoria del si al recente referendum.

Infine il sottosegretario ha sottolineato la qualità dell’offerta sanitaria iblea che presto vedrà l’apertura del nuovo ospedale di Ragusa, con la consapevolezza che si è dinnanzi ad un sistema sanitario che funziona anche grazie, e forse soprattutto, all’abnegazione di tutti gli operatori sanitari.

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