Pubblicato il 1 Aprile 2017 | di Agenzia Sir
0Bullismo in una scuola della provincia
Un vergognoso fenomeno dilagante del quale anche la nostra provincia è stata contagiata.
Il dirigente di un istituto scolastico della provincia ha informato l’altro giorno la Polizia di Stato – Squadra Mobile e Ufficio Minori – di probabili fatti di reato commessi ai danni di un loro allievo nello spazio antistante la scuola, dove gli studenti attendo l’autobus per fare rientro a casa.
La rete interistituzionale costituita dalla Polizia di Stato insieme agli istituti scolastici ha funzionato alla perfezione. Il dialogo tra scuola, Ufficio Minori della Questura di Ragusa e quindi Squadra Mobile ha più volte permesso di sottrarre vittime a soggetti inclini alla violenza o ancora di prevenire alcune fattispecie di reato.
Da anni la Polizia di Stato, per direttiva del Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, invia i propri funzionari presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado e questo permette una formazione sia degli studenti che degli insegnanti. Proprio quest’anno ci sono stati diversi incontri formativi dedicati agli insegnanti che hanno così potuto intessere un rapporto di stretta correlazione con la Squadra Mobile di Ragusa.
Dopo pochi minuti dalla segnalazione ricevuta dal dirigente, il giovane, che per prima cosa si era rivolto ad un’insegnante, è stato ascoltato dagli investigatori alla presenza di personale specializzato. Il racconto, alla presenza del padre, era di una gravità tale da non poter far passare del tempo, i fatti andavano subito accertati.
Il giovanissimo ragazzo ha raccontato di essere stato spesso oggetto di scherno dei compagni di scuola e questo lo faceva stare male, ma per rimanere nel gruppo, accettava certi “scherzi pesanti”. Questa volta alla fermata dell’autobus il ragazzo è stato accerchiato da 5/6 compagni che lo invitavano a ballare con loro al suono di una occasionale musica, e due di questi lo invitavano a spogliarsi. Il giovane si rifiutava e gli altri lo incitavano, il tutto alla presenza di una ragazzina appena adolescente: al diniego assoluto, due dei ragazzi lo hanno percosso e strattonato, afferrandolo anche per il collo perché lui doveva abbassare i pantaloni e le mutande, così era stato deciso dai “bulli”. Il giovane, sotto minaccia di questi ultimi si è denudato e raggiunto lo scopo tutti gli altri hanno riso di lui così da non tormentarlo più. Per immortalare lo squallido e grave spettacolo i giovani hanno aggiunto anche una videoripresa con gli smartphone, pubblicando il tutto su Instagram.
Al fine di indagare sui reati commessi dai giovani di cui la vittima non ricordava neanche i cognomi e di alcuni neanche i nomi, è stato necessario un intervento presso la scuola e grazie alla collaborazione del corpo docente, in poche ore tutti i ragazzi coinvolti sono stati individuati. I ragazzi hanno dapprima fornito diverse versioni negando di aver commesso i fatti raccontati in denuncia. Dopo pochi minuti gli investigatori hanno ottenuto una piena confessione, frutto anche di un accusarsi a vicenda per la vergognosa azione messa a segno.
Al termine delle indagini i ragazzi sono scoppiati tutti in lacrime chiedendo scusa per quanto fatto ed asserendo di essere pentiti e di non voler del male al compagno di scuola ma di aver voluto soltanto “scherzare” ( uno scherzo inqualificabile, ndr ). I giovani hanno promesso di chiedere scusa al compagno di scuola e di non commettere più gesti simili che per la legge penale costituiscono delitto e sono punti severamente.
Una considerazione: la Polizia di Stato ha condotto un’indagine brevissima quanto efficace per appurare i fatti narrati coraggiosamente dalla vittima, mettendo fine alle angherie e prevenendo ulteriori fatti illeciti. Fondamentale il rapporto tra scuola e Squadra Mobile, risultato efficace per una risoluzione del problema a poche ore dalla denuncia. Gli uffici della Squadra Mobile sono pronti ad accogliere le vittime del bullismo in qualsiasi momento – ribadiscono i dirigenti della Polizia di Stato – , è fondamentale un confronto tra vittima ed investigatori così da permettere una pronta risoluzione del problema.