Vita Cristiana

Pubblicato il 16 Maggio 2017 | di Agenzia Sir

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La Compatrona della città in processione nel centro storico

La tradizione è stata rispettata anche quest’anno, la presenza di fedeli e gente comune è stata tanta: la Madonna della Medaglia vive sempre nei cuori dei ragusani.

Medaglia miracolosa è il nome che la tradizione devozionale cattolica ha dato alla medaglia realizzata in seguito ai fatti del 1830 in rue du Bac 140, a Parigi, che ebbero per protagonista santa Caterina Labouré, novizia nel convento delle figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, la quale riferì di aver avuto delle apparizioni della Madonna. Secondo quanto riferito da suor Labouré, la medaglia sarebbe stata coniata dietro ordine esplicito della Madonna, dato durante la seconda apparizione (27 novembre 1830), come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazia. E la nostra città da sempre cerca di onorare al meglio l’attenzione che la Madre di tutti ha nei nostri confronti. Innumerevoli sono i miracoli che si sarebbero ottenuti attraverso la Medaglia miracolosa: la maggioranza, ovviamente, quasi senza possibilità di controllo. Tuttavia vanno ricordati quelli legati alle prodigiose guarigioni dal colera registrate nell’estate 1832, in particolare il caso di Caroline Nenain, 8 anni. La bimba, nella sua classe di place du Louvre, era la sola a non portare l’effigie: e si ammalò; messe in allarme, le suore gliela procurarono, ed ella fu in grado di tornare a scuola il giorno dopo.
Ma veniamo alla ricorrenza dell’altro giorno: la processione con l’artistico simulacro di Maria Santissima della Medaglia è stata vissuta, come accade da sempre negli ultimi anni, con notevole fervore religioso. Dopo l’uscita dalla Cattedrale, il corteo, guidato dal parroco don Girolamo Alessi è stato caratterizzato dalla presenza dei fedeli con le candele accese, a loro su due ali si sono aggiunti i ragazzi che hanno fatto la Prima comunione, tutti con la tunichetta bianca. Il corteo ha attraversato la via Roma sino a giungere in piazza del Popolo e poi il giardino interno dell’ospedale. Qui il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, ha dato vita, con la collaborazione della cappellania ospedaliera, a un momento di preghiera rivolto a tutti gli ammalati, allo scopo di dare conforto spirituale. Il corteo, poi, si è spostato in piazza Cappuccini dove c’è stata un’altra sosta, curata dalla comunità della parrocchia San Francesco d’Assisi, con omaggio alla Mamma del cielo e a tutte le mamme considerata anche la speciale ricorrenza ad esse dedicata. Dopo essere transitato per il Ponte Vecchio, il simulacro della compatrona della città di Ragusa è poi rientrato in Cattedrale. Subito dopo si è tenuta la santa messa animata dal coro giovanile parrocchiale. La processione ha visto la presenza anche dell’Unitalsi mentre il corpo bandistico “San Giorgio – Città di Ragusa” ha accompagnato il corteo religioso. Tutto si è svolto con grande semplicità e devozione anche grazie alla piena collaborazione dell’impresa ecologica Busso Sebastiano, la ditta che gestisce il servizio di igiene ambientale sul territorio comunale, che ha provveduto ad effettuare una pulizia straordinaria delle zone interessate dalla festa garantendo più decoro del solito. Intanto, il programma dei festeggiamenti contempla, per domenica 21 maggio, altri momenti. Alle 9 la celebrazione della santa messa, alle 10,30 la celebrazione eucaristica animata dal coro giovanile parrocchiale, presieduta dal vescovo Carmelo Cuttitta. Sarà una cerimonia pregnante perché 27 ragazzi della comunità parrocchiale della Cattedrale riceveranno il sacramento della cresima. Alle 12 ci sarà un’altra santa messa. Alle 18,45 la recita della preghiera del Rosario e la Coroncina. La celebrazione eucaristica serale è poi fissata alle 19,30.

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