Cultura

Pubblicato il 30 Maggio 2017 | di Redazione

0

Prospettive sul silenzio nel nuovo libro di Kagge

Da qualche mese la casa editrice Einaudi ha pubblicato “Il silenzio”, un libro di Erling Kagge. Kagge, scrittore ed editore norvegese, è stato il primo uomo a raggiungere i tre poli: il Polo Nord, il Polo Sud in solitaria e una cima dell’Everest.

Il libro è stato venduto in più di venti paesi! Forse perché, nel caos quotidiano in cui vive l’uomo occidentale, c’è sempre più bisogno del silenzio, di interrogarlo e di esplorarlo. Lo scrittore di Oslo non parla del silenzio solo in modo spirituale, ma ne parla soprattutto a partire dal quotidiano. Forse, proprio per questo aspetto concreto il libro sta avendo molto successo.

I segreti del mondo si nascondono nel silenzio” scrive Kagge. E, per comprendere il silenzio in modo realistico, lo scrittore cerca di rispondere a 3 quesiti con 33 risposte possibili: “Che cos’è il silenzio?”, “Dove lo si trova”, “Perché è più importante che mai?”.

Kagge cita il poeta Jon Fosse: “forse perché il silenzio contiene in sé lo stupore, ma anche una specie di violenza, un po’ come l’oceano o una distesa sconfinata di neve. E chi non si è stupito davanti a questa violenza ne ha avuto paura. E’ per questo che molti temono il silenzio e che la musica è dappertutto e sovrasta tutto”. Attraverso un itinerario che passa dal rapporto con le figlie, ai suoi viaggi, al rapporto col lavoro, alle esperienze quotidiane e alla vita dell’uomo occidentale, lo scrittore norvegese cerca di far capire la fondamentale importanza del silenzio per la vita dell’uomo (al di là di ogni fede). Per questo scrive: “Io credo che la paura a cui Fosse non dà un nome sia il timore di conoscersi meglio. Mi sento un codardo ogni volta che evito di guardarmi dentro”.

Sì, il silenzio è un dono che si presenta nella vita di tutti e, solo avendo il coraggio di viverlo, si può capire la sua enorme importanza. Molti sono i riferimenti musicali che propone Kagge (può esserci musica senza pause?) e il leitmotiv di tutto il libro può essere racchiuso nella celebre frase di Blaise Pascal: “tutta l’infelicità dell’uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo”.

Le risposte di Kagge si intrecciano con esperienze vere e reali. Lo scrittore è convinto che il silenzio è di tutti e non appartiene solo alla dimensione religiosa. Ma cosa può dire l’esperienza religiosa sul silenzio? Dice molto, e questo certe volte è il suo difetto. Infatti, a mio parere, più che rassicurare con mille parole, certe volte basta un abbraccio, un sorriso o uno sguardo a trasmettere la pace agli altri uomini.

Anche i religiosi e gli uomini di fede devono ricordare che sicuramente lo spirito sente il grande fascino di porsi in immagine e in parola. Ma il simbolo, per quanto ammaliante, non esprimerà mai la conoscenza assoluta che avviene nell’istante del silenzio.

Come dice spesso Enzo Bianchi, Fondatore della Comunità Monastica di Bose: “solo le parole che nascono da un grande rapporto con il silenzio sono parole forti, credibili e capaci di fare del bene”.

 

Tags:


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑