Pubblicato il 9 Giugno 2017 | di Redazione
0L’Archivio degli Iblei al Convegno di Public History di Ravenna
Due giovani studiosi innamorati della propria terra.
Un progetto ambizioso per ricostruire la storia locale.
Un’occasione internazionale per crescere e farsi conoscere.
Tutto questo è stato -e in gran parte continua ad essere- l’Archivio degli Iblei.
Più di 500 tra studiosi e operatori culturali si sono incontrati al Convegno di Public History tenutosi a Ravenna la scorsa settimana. Tra i molti, il dott. Andrea Nicita e l’arch. Ambra Tumino che, con il supporto della dott.ssa Chiara Ottaviano, hanno presentato l’Archivio agli appartenenti al settore.
“Work in progress per una storia di comunità. La pratica di crowdsourcing e l’Archivio degli Iblei.” è stato il titolo del panel di discussione dedicato all’iniziativa ragusana. Coordinato dalla prof.ssa Enrica Salvatori dell’Università di Pisa, ha coinvolto significativamente la platea.
Il progetto fa del crowdsourcing e della condivisione il suo punto di forza, ricostruendo la linea temporale della nostra provincia in modo lineare e minuzioso, mescolando eventi e fatti puramente storici a dettagli e piccolezze proprie delle storie familiari e personali di chi si rende loro disponibile.
L’intervento ha illustrato il valore d’insieme dell’iniziativa e i suoi progetti di punta degli ultimi anni come i Laboratori di storia “Oltre al fronte. La Grande Guerra e i paesi Iblei” e le ricerche sulle ville rurali come testimonianza dell’evoluzione economica locale.
Pertanto ha fornito interessanti spunti di riflessione e dibattito prontamente colti dagli uditori, con interventi non solo italiani e una spiccata curiosità verso il nostro territorio.
Il confronto si è rivelato stimolante, efficace e costruttivo, aprendo le strade a fruttuose collaborazioni e riconoscendo all’Archivio degli Iblei un ruolo centrale della storia ragusana e vessillo della stessa su orizzonti più lontani.