Pubblicato il 7 Ottobre 2017 | di Redazione
1“Madre!”, un film inquietante ed originario
Al Festival del cinema di Venezia, “Madre!”, film di Darren Aronofsky (molto atteso dal pubblico e dai critici), è stato accolto con un certo scetticismo e una forte negatività. Alcuni hanno parlato di horror psicologico, altri di thriller, ma al di là del genere cinematografico, si tratta anche di un film teologico, metafisico e gnostico-esoterico. Il regista, infatti, si sofferma sugli aspetti più problematici e inquietanti dell’animo umano, delle sue origini e del suo destino.
Il film è ambientato tutto in una bella casa in stato di ricostruzione. Non un ambiente qualunque, ma un luogo che metaforicamente rappresenta il mondo intero. Un mondo creato segretamente dalla “parola” del poeta-demiurgo, interpretato dall’affascinante Javier Bardem. Invece la sua donna, la stupenda Jennifer Lawrence, è destinata a diventare madre e, sin dall’inizio del film , vive un incubo sempre crescente. Infatti, mentre lo scrittore sembra vivere con tranquillità l’invasione umana della “casa” e il viaggio verso l’apocalisse, la donna vive in maniera solitaria il dramma psicologico di questo procedere catastrofico. Perciò si può affermare che con gli occhi del personaggio maschile si assiste a un film teologico-esoterico, mentre con quelli del personaggio femminile a un dramma onirico-psicologico.
La struttura del film è basata su alcuni libri e alcuni temi della Bibbia. In particolare Genesi e Apocalisse. Proprio Aronofsky ha dichiarato in una intervista: “Ci sono elementi completamente biblici che mi hanno sorpreso – alcune persone li hanno colti immediatamente, altre non ne hanno avuto idea, e penso dipenda esclusivamente dal modo in cui siano state educate. La struttura per il film è stata la Bibbia, utilizzandola come un modo per discutere di come gli esseri umani hanno vissuto qui sulla Terra”. I personaggi che più ricordano il primo libro della Bibbia sono Michelle Pfeiffer nel ruolo di Eva, e i suoi due figli nel ruolo di Caino e Abele. Altro tema esplicito è il diluvio universale (simboleggiato dalla rottura del lavandino).
Però l’aspetto più ambiguo riguarda proprio il personaggio femminile, la madre. Se da un lato sembrano esserci alcune analogie con il Vangelo (nascita del Salvatore, misericordia del Padre, sacrificio e religione esteriore), dall’altro lato il personaggio femminile sembra essere la madre dei testi gnostici-esoterici. Non a caso il “movimento” è quello che porta gli uomini a devastare il pianeta, e la madre (Madre Natura) ad uccidere i suoi uccisori.
La trama getta luce sull’idea che l’umanità continuerà a rivoltarsi continuamente contro il suo creatore, contro sé stessa e contro il pianeta. Ma la struttura circolare del film suggerisce che la Fine e l’Inizio sembrano essere la stessa cosa. Il poeta, infatti, si sforza di creare ancora una volta lo stesso mondo, e lo fa grazie alla potenza di un cristallo enigmatico che pare essere il simbolo dell’amore universale.
“Madre!” è sicuramente un film da vedere più di una volta. Pur essendo parecchio inquietante, riporta lo spettatore contemporaneo a riflettere su alcuni temi essenziali ormai dimenticati dalla società. Sicuramente sono temi che abitano il DNA degli esseri umani e, per questo motivo, pur risultando un film ostico e duro, può essere sicuramente rivalutato positivamente ben presto per il suo valore metafisico-originario!
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