Vita Cristiana

Pubblicato il 20 Dicembre 2017 | di Agenzia Sir

0

Un’attrazione specialissima Padre Pio e il Dio “umanato”

Ci piace ricordare il Natale di quest’anno con le suggestioni provate dal santo di Pietrelcina durante questo periodo e come si poneva davanti a Gesù Bambino, il “Dio umanato”, come lo chiamava con quel termine arcaico ma di profondo significato: padre Pio provava una tenerezza  che lo attanagliava e lo commuoveva fino alle lacrime.

La sua spiritualità, impastata di emozioni vere, semplici e forti, di partecipazione, di dolcezza, di compassione, di affetto, trovava una piena sintonia nel mistero della nascita di Cristo, perché vedeva in quell’evento un amore smisurato di Dio nei confronti dell’uomo.

Le persone che hanno conosciuto padre Pio e sono vissute accanto a lui, sono concordi nel riferire che il Natale era la festa liturgica che più sentiva. Si preparava a questa ricorrenza con una meticolosità straordinaria e la celebrava con un trasporto che incantava: e questo lo fece sempre, sia da giovane che da anziano. Padre Ignazio da Ielsi, che fu superiore del convento di San Giovanni Rotondo dal 1922 al 1925, quando cioè padre Pio era giovane e aveva da poco ricevuto le stigmate, scrisse nel suo “Diario”: «È inutile dire con quanta passione padre Pio celebra il Natale: sempre vi pensa. E conta i giorni che lo separano da un Natale all’altro: Gesù Bambino per lui è un’attrazione specialissima. Basta sentire il suono di una pastorale, della ninna-nanna, per sollevare lo spirito sù sù, tanto che a guardarlo sembra in estasi».

Padre Pio fu sempre un religioso umile, riservato. Non chiedeva mai niente per sé: si riteneva l’ultimo dei confratelli. Ma la messa della notte di Natale amava celebrarla lui nella chiesetta di San Giovanni Rotondo. Essendo una cerimonia solenne, sarebbe spettata, di diritto, al superiore del convento: ma sapendo con quale desiderio quella cerimonia era ambita da padre Pio, i vari superiori gliela facevano sempre celebrare a lui. Era un rito che rimaneva indimenticabile per tutti coloro che avevano la fortuna di assistervi. Durava a lungo: a volte finiva alle cinque del mattino.

Lucia Iadanza, sua figlia spirituale, ricorda, in alcune pagine del suo diario, un fatto strepitoso accaduto la notte del 24 dicembre 1922. «I frati avevano portato un grande braciere in sacrestia e molte persone stavano intorno per scaldarsi: recitavamo il rosario in attesa della messa e padre Pio pregava in mezzo a noi. Ad un tratto, in un alone di luce, tra le sue braccia vidi apparire Gesù Bambino. Il volto del padre era trasfigurato, i suoi occhi rivolti a quella figura di luce che aveva tra le braccia, le labbra aperte in un sorriso stupìto. Quando la visione svanì, il padre, da come lo guardavo, si rese conto che avevo visto tutto: mi si avvicinò e mi disse di non parlarne con nessuno».

In un’altra occasione, testimone di un fatto simile fu padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi, che visse accanto a padre Pio 35 anni. Aveva la camera accanto a quella di padre Pio. «Mi ero alzato per scendere in chiesa per la messa di mezzanotte del Natale del 1924 – ha lasciato scritto –. Il corridoio era immenso nell’oscurità, rotta dalla piccola fiamma di un lumicino a petrolio. In quella penombra vidi che anche padre Pio stava scendendo in chiesa. Era uscito dalla sua cella e procedeva nel corridoio a passi lenti, mi resi conto che era avvolto in un alone di luce. Guardai meglio e vidi che aveva tra le braccia Gesù Bambino. Rimasi allibito sulla porta della mia cella, mi inginocchiai. Padre Pio passò accanto a me tutto raggiante, e non si accorse neppure della mia presenza».

Il Natale è un grande mistero della cristianità, viverlo giorno dopo giorno durante la nostra “peregrinatio” terrena è difficile ma non impossibile: proviamoci e ci sentiremo “rinati” a nuova vita. Buon Natale.

Tags: , ,


Autore



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑