Vita Cristiana

Pubblicato il 8 Febbraio 2018 | di Agenzia Sir

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XXVI° Giornata Mondiale del Malato

E’ una ricorrenza che ogni anno viene ricordata dall’Ufficio per la Pastorale della Salute della diocesi di Ragusa del quale è responsabile p. Giorgio Occhipinti: tante le iniziative in programma tra le quali la solenne celebrazione eucaristica presieduta in Cattedrale dal Vescovo mons. Carmelo Cuttitta. La data coincide con l’evento delle apparizioni della Madonna a Lourdes delle quali quest’anno ricorre il 160° anniversario .
L’11 febbraio dunque è la Giornata mondiale del malato istituita da Papa Giovanni Paolo II° il 13 maggio 1992: al di là di ogni coinvolgimento fideistico la giornata offre lo spunto per alcune riflessioni sul variegato universo della sanità, con le sue gioie ed i suoi a volte, purtroppo, dolori. Al di là di ogni assioma il principio fondante della materia sta nel mettere la persona “malato” al centro del sistema con le complicanze e le sfaccettature che “l’operazione” può avere ( del resto l’argomento è uno dei cardini del famoso Giuramento di Ippocrate che dovrebbe essere il faro di riferimento dell’intero settore della sanità ). La giornata è stata fortemente voluta da Papa Giovanni Paolo II° , una figura emblematica che ha fatto della sofferenza l’emblema stesso della Sua esistenza terrena. Quante volte lo abbiamo visto nelle corsie degli ospedali, abbracciare malati, baciare bambini, e per tutti parole profonde quali :”Mi sento molto vicino a tutti coloro che soffrono – diceva – così come ai medici e al resto del personale sanitario che con abnegazione prestano servizio ai malati”.
Più volte ed in tante occasioni abbiamo ascoltato le parole del Grande Papa il quale ribadiva il concetto che l’uomo è chiamato alla gioia e a una vita felice, ma sperimenta quotidianamente molte forme di dolore e la malattia è l’espressione più frequente e più comune della sofferenza umana. Dinanzi a ciò viene spontaneo chiedersi: Perché soffriamo? Per che cosa soffriamo? Ha un significato che le persone soffrano? Senza dubbio, ognuno di noi si sarà posto, più di una volta, questi interrogativi, dal letto di dolore, durante la convalescenza, prima di sottoporsi a un intervento chirurgico o quando ha visto soffrire una persona cara.
L’11 febbraio di quest’anno – ricorda p. Giorgio Occhipinti – è una data importante: oltre alla giornata del malato si celebrano i 160 anni della prima apparizione della Madonna alla grotta di Lourdes.

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