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Pubblicato il 16 Febbraio 2018 | di Agenzia Sir

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Totò il Principe senza tempo

Solo oggi la sua Napoli si ricorda di Lui : a 120 dalla nascita gli è stata dedicata la Piazza del quartiere Sanità poco lontano dalla casa in cui è vissuto in via Santa Maria Antesaecula. Alla cerimonia della dedicazione hanno partecipato tra gli altri la nipote del grande attore Elena De Curtis e il Sindaco Luigi de Magistris. Fino ad ieri in quel quartiere ricordava Totò solo una cappella votiva proprio sotto la sua vecchia abitazione nelle su citata via. Significative le parole pronunciate alla inaugurazione dal Sindaco che ha detto tra l’altro: “ Totò continua a vivere e a rappresentare la cultura napoletana : il suo modo stesso di vivere è presente in ogni napoletano e dà forza a tanti giovani che attraverso la cultura cercano un proprio riscatto”.
15 febbraio 1898 ore 7.30, Antonio Clemente nasce al rione Sanità al n.109 di via Santa Maria Antesaecula in Napoli, da Anna Clemente, nubile e da Giuseppe De Curtis, figlio dello spiantatissimo marchese De Curtis, che si era sempre opposto al matrimonio tra il nobile figliolo e la bella popolana.

Esuberante, Totò cresce nei vicoli di Napoli, che preferisce di gran lunga alla scuola: finite le elementari, viene mandato in un collegio ma non arriva neppure alla licenza ginnasiale. È qui che un insegnante, boxando scherzosamente con lui, gli rovina una mascella, deviandogli il setto nasale, sarà l’emblema perenne della sua inconfondibile “maschera” che lo farà riconoscere ed amare per sempre in Italia e nel mondo. Già da ragazzo si mette a fare vari lavoretti e si avvicina al teatro, anche se come semplice spettatore. Lo affascinano e colpiscono alcuni personaggi comici, che imita benissimo, e nel 1913 debutta in uno dei tanti teatrini napoletani. Dopo la fine della prima guerra mondiale torna al teatro e comincia a fare “banda” con mostri sacri come Eduardo e Peppino De Filippo. La coincidenza vuole che il marchesino suo padre avesse iniziato una sua attività, di agente teatrale, che lo aveva reso economicamente indipendente dalla famiglia consentendogli quindi di riavvicinarsi ad Anna, sua madre. E nel 1921, alla morte del marchese padre, si sposa con lei. Antonio diventa Antonio De Curtis .
Nel 1924 il marchese Giuseppe De Curtis , il padre, legittima il figlio che, dopo accurate ricerche araldiche, assume i predicati nobiliari di Angelo Ducas Commeno De Curtis. Dai documenti del Comune di Napoli fa cancellare la denominazione in base alla quale era, per la società, Antonio Clemente, di Anna Clemente e di N.N.
Da allora la vita di Totò sarà un turbinio di eventi che è facilmente riscontrare nelle sue molteplici biografie: sarà il Principe della risata per eccellenza, i suoi film oggi sono un “ cult “ e si rivedono per tantissime volte sempre con entusiasmo e piacevolezza, sarà il maestro per decine di comici, imitato sino all’inverosimile: un solo elemento della sua vita ci piace ricordare, la sua estrema magnanimità specie per la sua gente la più povera (venne soprannominato il divo dei poveri).
Tra i suoi lavori ci piace ricordare anche le celeberrime composizioni “ Malafemmina” e “ A livella”. Totò muore nella sua casa dei Parioli alle 3:25 del mattino del 15 aprile 1967 all’età di 69 anni, stroncato da una serie improvvisa di tre infarti.
Le sue ultime parole furono, secondo Franca Faldini: “T’aggio voluto bene Franca, proprio assaje”, sebbene secondo la figlia Liliana avesse detto “Ricordatevi che sono cattolico, apostolico, romano”.
La sua salma fu vegliata per due giorni da tutte le personalità della politica e dello spettacolo giunte a commemorarlo e a rimpiangerlo.

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