Società

Pubblicato il 20 Febbraio 2018 | di Alessandro Bongiorno

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Crolla il prezzo dei prodotti ortofrutticoli Un’altra crisi investe la nostra agricoltura

Il mercato ortofrutticolo di Vittoria rimane il termometro dell’agricoltura siciliana e, per molti aspetti, dell’economia iblea. E in questo momento segna una febbre acuta. Non sembra l’influenza di stagione ma il segnale di un malessere più profondo. I mercati europei non apprezzano più i nostri prodotti ortofrutticoli. La grande distribuzione preferisce pomodori e zucchine che i Paesi nordafricani e la Spagna riescono a offrire a prezzi inferiori ai nostri. E così la merce viene svenduta rendendo vani i sacrifici di tanti piccoli produttori incapaci a trovare soluzioni efficaci a un problema che è più grande di loro. Le organizzazioni agricole si sono ormai ridotte a centri di assistenza fiscale e a uffici di disbrigo pratiche e neanche loro riescono più a guidare questi fenomeni. Non paga neanche lo spontaneismo di movimenti e associazioni costituite da poche persone o l’azione di qualche politico isolato.

La mercuriale resta impietosa. Il datterino viene ormai venduto in contrada Fanello allo stesso prezzo del ciliegino o del piccadilly (30 centesimi) e non meglio vanno la zucchina (60 centesimi) o il peperone (40 centesimi). Prezzi che, nei mesi invernali, raramente si erano visti anche perché in questo periodo i produttori del Centro-Nord Italia e del resto d’Europa non sono in grado di immettere ortofrutta nei mercati.

La preoccupazione è grande. Territori vicini al nostro e ad alta vocazione agricola da qualche tempo hanno cambiato strategie. A Mazzarrone all’uva da tavola è stata affiancata la produzione delle pesche e anche nel lentinese le pesche stanno sostituendo quegli agrumi che i mercati europei non vogliono più e che in Sicilia non si riescono a trasformare. Da noi, si continua a insistere su un modello produttivo che, benché sempre più moderno, sembra non voler tener conto delle difficoltà che, ormai da decenni, limitano la nostra agricoltura.

Questa situazione è parsa chiara anche alla “Fruit Logistica”, la grande fiera europea dell’ortofrutta che si tiene a Berlino e dove è stata presente una delegazione di produttori vittoriesi. Le nostre produzioni si trovano di fronte a una concorrenza spesso sleale, fatta di falsi prodotti italiani e di scarse attenzioni ambientali ma anche a concorrenti agguerriti ed efficienti, con un alto tasso di competitività.

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Autore

Giornalista, redattore della Gazzetta del Sud e condirettore di Insieme. Già presidente del gruppo Fuci di Ragusa, è laureato in Scienze politiche.



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