Società

Pubblicato il 20 Febbraio 2018 | di Redazione

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Falsità, violenza, odio e pregiudizi: web specchio di una società malata

I social network hanno assunto le funzioni di una piazza virtuale ampliata per possibilità e numero di interconnessioni ed eterogeneità: tutti hanno uno spazio, una voce, una parola sul web.

Internet diviene uno specchio attraverso il quale è possibile osservare le nervature della nostra società, con i fenomeni di violenza, intolleranza e discriminazione che innervano la rete che generano conseguenze anche di carattere sociale e politico.

Preliminari alla corretta interpretazione dell’hating online sono delle riflessioni sul contesto storico che abitiamo. Afferma Vittorio Lingiardi, docente presso l’Università di Milano, che «l’odio è sempre figlio di un disturbo o un disagio».

La rivoluzione dei social network è maturata contemporaneamente al periodo in cui si è sviluppata la crisi. Una crisi, come è noto, globale per estensione geografica e per dimensioni vitali perché economica, politica, sociale, culturale. Un trauma che attraversa la disperazione delle disuguaglianze e sfocia in una rabbia che i social network hanno canalizzato.

Ciò che è logicamente prevedibile e terribilmente pericoloso è che la rabbia e la disperazione sono sentimenti facilmente manipolabili e più che gestiti, cavalcati da chi ha interesse a costruire consenso e internet è il luogo dove oggi si gioca la conquista dell’approvazione.

Stiamo assistendo ad una banalizzazione e a una brutalizzazione del linguaggio politico tali da divenire atteggiamento nei confronti dell’altro. A trarre maggior vantaggio da tali circostanze non più emergenziali ma usuali sono proprio quanti hanno fatto della rabbia e della disperazione il loro capitale politico.

A contraddistinguere gran parte delle esternazioni presenti sul web, infatti, sono la povertà del linguaggio, la semplificazione dei problemi e la forte caratura emotiva. Il dialogo diviene sempre più essenziale, più superficiale ed incorre nello svilimento in mero monologo. Alla carenza del pensiero, invero, corrisponde la drastica riduzione delle parole a fronte di una maggiore irruenza con le argomentazioni che si riducono a semplici slogan. Basti pensare al dibattito recente sull’Europa, sulle frontiere, sui flussi migratori per averne un chiaro esempio.

È necessario interrogarci su quali possano essere le praticabili soluzioni e su chi debba ricadere la responsabilità di arginare questo fenomeno.

Alcuni auspicano un intervento legislativo, altri attribuiscono ai gestori  delle “piazze” virtuali il dovere di intervenire. Lenitivi, a parere di chi scrive: a diventare indispensabile è, infatti, un’analisi attenta e complessa di un fenomeno da posizionare al centro del dibattito pubblico affinché arrivi a un’azione mirata ed efficace capace di coinvolgere innanzitutto le agenzie educative.

Scuola e famiglia sono chiamate a ricoprire il ruolo delicato di promuovere l’interesse per lo studio e la cultura, che aprono la mente, che scardinano i pregiudizi e ad insegnare il rispetto per le proprie e altrui opinioni, per la propria e l’altrui umanità. Hanno l’impopolare compito di promuovere l’umiltà e il sacrificio, la virtù della generosità e il valore della tolleranza.

Il pensiero e la riflessione richiedono fatica, uno sforzo d’analisi e di rielaborazione, il desiderio, in fondo, di mettere in discussione il conosciuto, di guardare l’oggetto in esame da un altro punto di vista. Occorre essere consapevoli che proprio in queste operazioni risiede la nostra libertà.

Emerge così un utile paradosso: internet può ospitare vantaggiosi processi di emancipazione e democratizzazione e contemporaneamente quelli di omologazione e uniformità, attraverso i quali è più facile essere condizionati, influenzati, manipolati.

E forse, oggi, Dostoevskij direbbe ancora che “la gentilezza salverà il mondo”.

Di Fabrizio Iacono

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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