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Pubblicato il 19 Marzo 2018 | di Agenzia Sir

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Al Castello di Donnafugata accesso regolamentato dai tornelli

Novità importante per chi visita ogni giorno una delle principali attrazioni turistiche nostrane, il Castello di Donnafugata: sono stati installati i tornelli che regolamentano l’accesso sia al parco dell’antico maniero di proprietà comunale, sia alle stanze ed ai saloni del piano nobile.

L’Amministrazione comunale ha infatti deciso di acquistare tre tornelli, due dei quali già in esercizio ed un terzo destinato al Museo del Costume di prossima apertura. Oltre ai tornelli che sono dotati di un accesso riservato ai disabili, è stata montata ed è già operativa anche una cassa automatica per il rilascio del ticket richiesto per l’accesso al Castello che viene emesso dopo aver introdotto nell’apposita gettoniera monete o banconote.
“L’acquisto di tali attrezzature – dichiara il sindaco Federico Piccitto che stamane ha affettuato un sopralluogo al Castello di Donnafugata – è stata prevista a seguito del crescente afflusso di turisti che in questi ultimi anni hanno visitato il nostro bene monumentale presso cui abbiamo promosso anche diverse mostre di abiti antichi ed accessori della moda appartenuti alla famiglia Arezzo di Trifiletti”.
Una breve storia della splendida struttura: la prima costruzione del castello sembra dovuta ai Chiaramonte, conti di Modica nel XIV secolo. Nel XV secolo potrebbe essere stata una delle residenze di Bernardo Cabrera, all’epoca gran giustiziere del Regno di Sicilia, pur se si deve tener conto del fatto che tutti i dati riguardanti tale castello, precedenti il Settecento, ivi compresa la sua primitiva costruzione, sono solo il frutto della leggenda quattrocentesca, riguardante Bernardo Cabrera e Bianca di Navarra, e sono dati che non hanno alcun riscontro probatorio storico. Successivamente, la costruzione del feudo ex Bellio-Cabrera di Donnafugata è acquistata nel 1648 da Vincenzo Arezzo-La Rocca, già barone di Serri o Serre, che ne fece una masseria fortificata. Nel corso del tempo si trasformò in casina neoclassica e in castello neogotico. La maggior parte della costruzione si deve, nell’Ottocento, al discendente, il barone Corrado Arezzo, eclettico uomo di studi e politico.
Attraverso varie generazioni, giunge a Clementina Paternò di Manganelli, vedova del visconte Gaetano Combes de Lestrade. Infine, dopo anni di incuria ed abbandono, nel 1982 viene acquistato dal Comune di Ragusa che, dopo lunghi lavori di restauro lo ha reso nuovamente fruibile.

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