Vita Cristiana

Pubblicato il 19 Marzo 2018 | di Agenzia Sir

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Una tradizione che affascina ancora oggi

Un richiamo religioso e turistico suggestivo quello della Settimana Santa a Ragusa Ibla, iscritta dal 2016 nel registro Eredità immateriali della Sicilia, un insieme di riti che permette di vivere, con intensa spiritualità, le ore della passione di Cristo.

Si ripete da secoli, mantenendo inalterate nel tempo le suggestioni della tradizione, nell’incomparabile scenario storico, artistico e architettonico ibleo. La chiave di tutto è l’adorazione del Santissimo Sacramento esposto solennemente al Duomo di S. Giorgio in ricordo del “quarantore” di Gesù morto e deposto nel sepolcro. In questa occasione, le sei confraternite presenti a Ragusa Ibla, costituitesi tra il 1500 e il 1700, partendo ognuna dalla propria chiesa, con le proprie insegne e gruppi statuari, processionalmente si recano verso la Chiesa Madre San Giorgio per adorare Cristo eucaristico.

A Ibla, questi momenti di elevata attenzione verso la sfera dell’intima convinzione di ogni fedele sono contrassegnati da preghiere silenziose, canti e riflessioni oltre che da un fitto calendario di appuntamenti religiosi. “Un patrimonio di così grande fervore religioso che continua a perpetuarsi da un secolo all’altro – dicono le confraternite di Ibla – va ulteriormente valorizzato e fatto conoscere a tutti. Va divulgato alle nuove generazioni che vivono nel ritmo frenetico e chiassoso della società di oggi affinché possano appassionarsi con fede e devozione a tutto ciò che i nostri avi hanno vissuto e ci hanno tramandato”.

E’ l’invito che le confraternite di Ibla, con la convinzione di essere ancora una presenza storica in cammino, rivolgono all’intera città di Ragusa e a quanti si trovano a soggiornare nel territorio in occasione delle festività pasquali. I riti della Settimana Santa a Ragusa Ibla prenderanno il via venerdì 23 marzo con un evento religioso ricco di suggestione e carico di intensità spirituale. Sarà riproposto, nella chiesa di San Giacomo, all’interno del Giardino ibleo, il “Venerdì dell’Addolorata

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