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Pubblicato il 23 Marzo 2018 | di Comunicati Stampa

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Giornata Mondiale dell’Acqua, si parla di un ‘contratto di fiume e di costa’ degli Iblei

A Ragusa si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. Il tavolo provinciale decide di formalizzare un ‘contratto di fiume e di costa’ degli Iblei.

Il 5° tavolo provinciale dell’Acqua promosso dalla Svimed e dall’Ati idrico Ragusa, con il coinvolgimento del Libero Consorzio di Ragusa, organizzato nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Acqua ha deciso di avviare da subito le necessarie attività per la formalizzazione di un “Contratto di fiume e di costa” degli Iblei, strumento idoneo ad affrontare le problematiche emerse. Si tratta di uno strumento regolato da norme precise, di programmazione negoziata territoriale, che mette attorno ad un tavolo tutti i cosiddetti portatori di interessi siano essi enti istituzionali soggetti del governo del territorio, ma anche gli organi di controllo, gli enti di tutela, le associazioni ambientaliste, i rappresentanti delle attività produttive ed i portatori di interessi sociali.

Il tavolo, aperto dai saluti istituzionali del Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Salvatore Piazza, che ha posto l’accento sul valore sociale ed ambientale dell’acqua e dal presidente dell’Ati Idrico di Ragusa Bartolo Giaquinta, ha messo in evidenza le varie emergenze ambientali della provincia di Ragusa, legate per la maggior parte agli ambienti idrici, a partire dalla problematica delle acque basse nonché dell’erosione costiera a Ispica, delle problematiche dell’area Sic di Maganuco a Pozzallo, del torrente Modica di Scicli con i problemi di inquinamento e di dissesto idrogeologico, per finire al fiume Irminio, il più grande bacino idrico della provincia, con i suoi problemi di inquinamento. Non ultimo il bacino del fiume Ippari dove scaricano i depuratori delle città di Comiso e Vittoria, per oltre 110.000 abitanti complessivamente, soprastanti la riserva naturale dell pino d’Aleppo. Infine, tutta la pressione antropica sulla costa dovuta sia al turismo balneare ma anche all’agricoltura intensiva con i forti emungimenti nelle falde costiere con la compromissione della qualità dell’acqua di tutte le falde costiere con problemi di intrusione salina per l’abbassamento del livello di falda e quindi l’alterazione dell’equilibrio osmotico tra acqua di mare e falda, ma anche per l’immissione di enormi quantitativi di nitrati dovuti alla fertirrigazione.

Il tavolo, moderato da Giovanni Iacono della Svimed, ha registrato gli interventi della direttrice dell’Arpa di Ragusa, Lucia Antoci, del direttore del Genio Civile di Ragusa Mariano Pagano, del Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa Calogero Rizzuto, di Tullio Serges dell’Azienda Regionale delle Foreste, del direttore del Consorzio di Bonifica di Ragusa, Giovanni Occhipinti nonché dei rappresentanti dei comuni della Provincia, delle associazioni ambientaliste e naturalistiche, degli ordini professionali e delle associazioni di categoria.

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