Pubblicato il 12 Luglio 2018 | di Redazione
0Volontari e testimoni in servizio negli Sprar di Ragusa
“L’augurio che rivolgo ai volontari europei ed extra europei che hanno scelto i nostri centri di accoglienza è di potere arricchire il loro bagaglio di conoscenze e di relazioni umane”. Con queste parole il presidente della Fondazione San Giovanni Battista Renato Meli ha salutato il gruppo di volontari provenienti da 4 nazionalità diverse che saranno impegnati per tre settimane in due centri SPRAR gestiti dalla Fondazione.
“Siete sempre i benvenuti – conferma Meli – e lo siete non solo nelle parole ma nei fatti. Crediamo con fermezza che costruire reti, abbattere le distanze sia un valore impagabile per chi opera nel settore sociale e dell’accoglienza ai migranti. Credo sia un bene che alcune cittadini europei ed extra europei possano avere modo di osservare da vicino il nostro modello di integrazione”.
Ed è proprio questo desiderio di conoscenza che ha spinto i 4 ragazzi a donare il proprio tempo ed il proprio talento in questa operazione di volontariato coordinata dalla rete CVX dei Gesuiti.
“Questo – spiega Eleonora MIlazzo, coordinatrice del gruppo e volontaria – è il quarto anno che proponiamo l’esperienza di vivere a fianco dei rifugiati in provincia di Ragusa. Sono essi stessi i primi testimoni e promotori del progetto di volontariato pensato dalla Cvx. Credo che il nostro aiuto possa essere non tanto quello operativo nelle tre settimane di impegno, quanto quello di raccontare ad altri e in luoghi differenti il senso di questa nostra avventura. Portiamo a casa una nuova consapevolezza che condividiamo con i familiari, gli amici e con tante altre persone”.
Maria Mihalikova viene dalla Slovacchia; Francisca Santos dal Portogallo; John Mayer dagli Stati Uniti. “Ci accomuna – spiegano – l’interesse a toccare con mano un fenomeno del quale sentiamo spesso parlare dai media”.
“Al termine di questo percorso – conclude chiara Facello, referente per la Fondazione San Giovanni – vorremmo programmare momenti di incontro e di scambio sia a livello locale che internazionale”.