Pubblicato il 5 Ottobre 2018 | di Agenzia Sir
0Allarme droga: male del secolo
Oramai è un dato di fatto che cresce di giorno in giorno: c’è un allarme cocaina nel nostro territorio, chiaramente non siamo l’unico territorio, ma mai come in questo ultimo anno i dati sono così chiari e significativi.
Sull’argomento interviene Il dr. Giuseppe Mustile – direttore del Ser.T. dell’Azienda Sanitaria di Ragusa. “ Dalla nostra rilevazione statistica annuale del 2017 “ esordisce Mustile “ quasi tutti i nuovi casi che sono afferiti al Sert per problemi di abuso sono stati per cocaina o per gioco d’azzardo con una percentuale che rasenta il 70% per la cocaina.
Anche i vecchi consumatori di eroina fanno uso anche se saltuario di cocaina ed i consumatori di alcol e cannabinoidi vengono trovati positivi agli screening urinari per i derivati della cocaina più spesso di quanto ci aspetteremmo.
Vale la pena ricordare come il consumo anche saltuario di cocaina provoca dei danni cerebrali irreversibili con esiti a lungo termine ancora difficili da standardizzare ma sicuramente con effetti neuropatici significativi soprattutto sulle abilità cognitive, la capacità di risolvere problemi, di pianificare, di prendere decisioni.
Anche le forze dell’ordine pur impegnate strenuamente nella lotta al narcotraffico e pur segnalando i sequestri cospicui di sostanze (le cronache di quasi tutte le settimane sono piene di arresti di soggetti anche insospettabili con possessi consistenti di cocaina) non possono fare altro che registrare questa ondata di consumi. Sembra si sia sdoganata la “moda” della sniffatina di sostanza in occasione di festini più o meno leciti abbinata al consumo di alcolici.
Un comportamento dissonante rispetto allo stile di vita di molti di questi consumatori fai da te che poi devono fare i conti con i sintomi psichiatrici della cocaina o con le dinamiche sociali e familiari che cambiano inevitabilmente con il suo consumo anche se occasionale.
Siamo di fronte ad un cambiamento di senso, di luogo e di spazio del consumo che non è più considerato appannaggio dei vecchi “sporchi, brutti e cattivi” (gli eroinomani) di una volta ma di persone alcune volte ben inserite nel contesto sociale ed economico che sperano in una dose di felicità a basso costo (visto anche i costi notevolmente ridotti dello spaccio di cocaina) e vanno avanti confidando nella capacità di metabolizzazione di questi comportamenti devianti derivante dallo loro vita apparentemente tranquilla.
Un quadro a tinte fosche che lascia basiti sul piano dell’intervento clinico e preventivo che rivendichiamo con forza di fare bene e mettendo a disposizione di tutti le nostre conoscenze e con tutta la nostra esperienza, ma che evidentemente non basta da solo ad arginare una marea di questo genere”.
Mustile continua: “Ecco che allora bisogna rinsaldare le file della competenza sociale, dell’intervento coordinato e condiviso con tutte le forze sane della nostra società perché di un nuovo modello educativo abbiamo bisogno che tenga conto di questi radicali cambiamenti così rapidi verso i quali alcune volte ci scopriamo impreparati e verso i quali la solitudine delle Istituzioni non paga.”