Vita Cristiana

Pubblicato il 11 Ottobre 2018 | di Redazione

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Festa diocesana della famiglia

Una soleggiata Monterosso ha accolto i numerosi partecipanti alla Festa della famiglia che, come ogni anno, si svolge la prima domenica del mese di Ottobre e che rappresenta un momento molto atteso dalle famiglie della Diocesi.

A dare il benvenuto presso piazza San Giovanni, il gruppo organizzatore della giornata con i direttori dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia, i coniugi Pino e Maria Silvia Petrolito e Don Innocenzo Mascali.

Dopo la calorosa accoglienza, resa ancora più festosa dai dolci preparati dalle famiglie della zona montana e non solo, è Don Antonio Carcanella, Direttore dell’Ufficio Regionale di Pastorale Familiare a guidare l’incontro. Per aiutarci ad “intonare” l’anima, affinchè la giornata inizi con lo spirito giusto, don Innocenzo, rifacendosi all’icona biblica dell’incontro, le nozze di Cana,  propone una bellissima e profonda preghiera di Don Tonino Bello dedicata a Santa Maria, donna del vino nuovo, che predispone l’assemblea all’ascolto attento e partecipe della relazione preparata da Don Carcanella sulla “Gioia di essere famiglia”.

L’interesse nei riguardi della famiglia parte dal lontano Concilio Vaticano II, quando la Chiesa prende coscienza che la famiglia deve essere considerata “chiesa domestica”; ad esso seguirono Sinodi, Giornate mondiali e varie altre iniziative volte ad approfondire sempre più le tematiche familiari. Il Giubileo del 2000 ha definitivamente dato la svolta poiché ha messo al centro la famiglia che oggi è presa di mira, che vive una profonda crisi e che necessita della massima cura.

Don Antonio ha subito posto l’attenzione sul significato della parola gioia: è emerso che la vera gioia significa essere in relazione, crescere insieme, giocare insieme, a qualunque età, in qualunque modo, essere un unico corpo, essere comunità.

La famiglia è il luogo stabile della condivisione dei beni materiali certamente, ma soprattutto delle esperienze, delle emozioni, sogni, fallimenti, successi, ansie e soddisfazioni. Essere famiglia è uno stile di vita, l’altro sa che può contare su di te; ciò dovrebbe stare alla base del periodo in cui ci si prepara al matrimonio, quando si lavora per un progetto. Dopo aver celebrato le nozze, dovrebbe avvenire gradualmente un importante passaggio dal fare famiglia, all’essere famiglia per fare ancora e crescere, maturare come singoli, come coppia, come genitori.

È come l’innamoramento iniziale che pian pianino deve diventare amore: non si può restare fermi alla fase delle emozioni, della passione, del “tutto facile”, bisogna insieme acquisire le virtù dell’ascolto, comprensione, rispetto, disponibilità, accoglienza, sostegno, accettazione dei propri ed altrui limiti, pazienza… L’esercizio di tali virtù è la migliore cura per le famiglie e le comunità che diventano quei fari, come dice Papa Francesco, guida e punto di riferimento, porti sicuri dove rifugiarsi e sentirsi protetti, barche a vela su cui navigare insieme, ora in acque agitate, ora in acque tranquille, ma sempre in relazione.

Questi sono stati gli spunti di riflessione che hanno accompagnato tutti quanti per il resto della giornata che è proseguita con i giochi proposti dai clown dell’Associazione “Ci ridiamo su”, con momenti di scambio, confronto e dialogo fra tutti e che si è conclusa con la Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Carmelo Cuttitta.

Ci si saluta e ci si augura che la GIOIA ci accompagni sempre!!!

Claudia e Pippo Impoco

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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