Pubblicato il 28 Ottobre 2018 | di Mario Cascone
0Le dimensioni essenziali della vita sacerdotale
Martedì 9 ottobre il vescovo monsignor Nunzio Galantino, che la sera precedente aveva guidato l’assemblea diocesana di pastorale, ha tenuto l’incontro formativo del clero della nostra Diocesi, che si è tenuto presso il centro di spiritualità “Cor Jesu” di Ragusa.
Soffermandosi sul capitolo 5 del documento “Lievito di fraternità” sulla formazione permanente dei presbiteri, monsignor Galantino ha parlato di tre dimensioni essenziali della vita sacerdotale: l’obbedienza, la castità e la povertà. Prima di addentrarsi nello specifico di queste tre virtù, il vescovo Galantino ha precisato che esse non vanno verificate esistenzialmente attraverso un confronto con schemi prefissati, ma mediante il “clima” interiore di serenità che creano nella personale esistenza di ciascun presbitero.
In questa luce l’obbedienza va intesa nel suo senso squisitamente ecclesiale, come disponibilità a vivere nella comunione, nel servizio, all’interno del presbiterio diocesano, sotto la guida del vescovo, ma anche con un riferimento costante al popolo di Dio, a cui il presbitero viene affidato e del quale il presbitero è il servitore. La castità concretamente si traduce nell’impegno celibatario, al quale ci si forma mediante la capacità di relazionarsi con equilibrio con gli altri, spendendo la propria vita per amore e con amore, in un contesto di gioiosa donazione. La povertà può avere il nome della sobrietà, traducendosi in uno stile di vita essenziale, che conosca anche un serio impegno ascetico e si traduca nel servizio ai poveri.
Alle riflessioni di monsignor Galantino è seguito un dibattito, che ha permesso di mettere in luce ulteriori aspetti, a cominciare dal ruolo importante del presbiterio diocesano nella vita del sacerdote. Va precisato, infatti, che con l’ordinazione il sacerdote entra a far parte del presbiterio, col quale agisce in costante sinergia, in uno sforzo mai del tutto compiuto di comunione e di collaborazione.