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Pubblicato il 29 Ottobre 2018 | di Agenzia Sir

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In crescita i flussi turistici nel territorio ibleo

Le parole sono quelle del presidente provinciale Confcommercio Ragusa Gianluca Manenti e del presidente Federalberghi Ragusa Saro Dibennardo che commentano le percentuali per quanto concerne la stagione turistica nell’area iblea.

“Dopo che per tutta la scorsa stagione estiva c’è chi, tra gli operatori economici soprattutto, ha lamentato il calo di presenze e di arrivi in provincia di Ragusa, ora che abbiamo in mano i dati ufficiali, provenienti dall’Osservatorio regionale turistico, è quindi il caso di smentire, cifre alla mano, quella che era solamente una impressione, perché i dati parlano di tutt’altra situazione”.

In pratica in controtendenza con quanto accaduto nel resto dell’isola nel nostro territorio i dati positivi sono evidenti. Come al solito, i dati sono distinti tra arrivi e presenze di italiani e stranieri. Per quanto riguarda la prima voce, mentre gli arrivi di italiani nel 2017 erano stati pari a 130.528 unità, nel 2018 sono stati 146.080 con un incremento dell’11,9%.

Alla voce stranieri, invece, nel 2017 si erano registrati numeri pari a 65.389 mentre risultano essere ben 77.190 nel 2018 con un incremento del 18%. Il totale degli arrivi, nell’area iblea, dunque, a fronte dei 195.917 del 2017, risulta essere pari a 223.270 nel 2018 con un incremento del 14% a fronte del -1,9% nel resto della Sicilia. Altri dati sono quelli concernenti le presenze, cioè il numero complessivo di giorni trascorsi durante un pernottamento in un albergo o in un’attività extralberghiera.

In particolare, per quanto riguarda gli italiani mentre nel 2017 erano state 418.062, nel 2018 ammontano a 485.768 con un incremento del 16,2%. Impercettibile decremento, invece, nelle presenze degli stranieri: dai 311.641 nel 2017 ai 310.778 del 2018 con una oscillazione in basso dello 0,3%. Il totale delle presenze, però, parla chiaro: dalle 729.703 del 2017 alle 796.546 del 2018 con un incremento del 9,2% a fronte del -3,8% che invece è stato fatto registrare in Sicilia.

“Questi dati – afferma Dibennardo – rivelano che, al contrario di quanto qualcuno cercava di far credere, la stagione, nella nostra provincia, non è stata affatto un fallimento. Anzi, si registrano indici di gradimento che risultano essere in crescita anche se questo non ci deve fare dormire sugli allori ma, piuttosto, stimolare sempre più e meglio per far sì che il territorio offra tutte le opportunità e i servizi, con le sinergie di tutti, dagli enti locali territoriali alle imprese, a supporto dei visitatori e dei turisti. Abbiamo ancora molto lavoro da fare. Ma non si può dire che siano stati compiuti passi indietro. Anzi, i dati dimostrano tutt’altro”.

E il presidente Manenti aggiunge: “Cruciale, in questo contesto, è il ruolo che le infrastrutture sono chiamate a svolgere. È necessario imprimere una svolta rispetto a tutte le opere già avviate e che ancora non trovano un completamento. Ed è poi indispensabile attivare azioni di marketing territoriale per farci conoscere ancora di più e meglio all’estero”.

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