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Pubblicato il 14 Novembre 2018 | di Vito Piruzza

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Inaugurati a Vittoria i nuovi locali del Centro Neuromotulesi

Domenica 11 novembre a Vittoria un bel momento di festa, a quarant’anni dalla costituzione, a 38 anni dall’inizio dell’attività finalmente il Centro medico sociale neuromotulesi di Vittoria ha una sede sua, una bella costruzione realizzata su un terreno donato dalle sorelle Giovanna e Margherita Buccellato su suggerimento del loro nipote l’ingegnere Luigi Scala che ha poi anche realizzato il progetto con l’architetto Maria Amorelli che ha diretto i lavori, la realizzazione è stata resa possibile grazie al finanziamento concesso da Banca Prossima.

Domenica si è scritta una bella pagina di storia del nostro territorio, una realtà di ispirazione ecclesiale (quarant’anni fa fu il vescovo monsignor Angelo Rizzo a stimolare la nascita del centro adesso è stato monsignor Carmelo Cuttitta a benedire i locali e tutti gli intervenuti) che senza scopo di lucro si dedica a bambini “speciali” e lo fa cumulando alla riconosciuta professionalità una grande umanità rende molto più che un servizio encomiabile, crea comunità intorno ai più deboli e sfortunati.

Questa è la mission del Centro Neuromotulesi e lo fa grazie a una profonda sinergia tra l’associazione, gli operatori e le famiglie, questo hanno testimoniato domenica nei loro interventi il presidente Luigi Piccione, il direttore Marcello Boncoraglio, il rappresentante degli operatori Bruno Distefano e la mamma di Rachele, Beatrice Di Vita.

Adesso finalmente tutto questo avverrà in una struttura pensata proprio con questa finalità, con ampi spazi esterni che permetteranno nella bella stagione ai bambini di godere anche momenti ludici all’aria aperta, e locali perfettamente funzionali alle esigenze terapeutiche.

Ma il sogno anche se parzialmente realizzato non è ancora completo, altri due padiglioni si aggiungeranno appena possibile ai quattro attuali per ospitare palestra e piscina e fornire così un servizio a 360 gradi agli utenti.

Auguriamo alla comunità che ruota intorno a questa realtà di continuare a crescere nella solidarietà.

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