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Pubblicato il 11 Aprile 2019 | di Agenzia Sir

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Raddoppio Ragusa-Catania e le presunte criticità del CIPE

Il territorio si prepara a mobilitarsi e nei prossimi giorni si provvederà a organizzare manifestazioni di impatto con il coinvolgimento di tutte le comunità interessate; nel contempo si darà mandato a un legale per chiedere l’accesso agli atti del procedimento al fine di verificare lo stato dell’arte, e trasmettere con atti formali la voce del territorio al circuito decisionale. Infine ci si prefigge di richiedere un incontro urgente dedicato e programmatico con il Presidente della Regione per individuare strategie di intervento condivise. Prima di fornire le proprie impressioni sul rinvio al 13 maggio del CIPE a proposito del raddoppio della Ragusa-Catania, i sindaci hanno atteso alcuni giorni per approfondire le ragioni di questa decisione. La decisione è stata presa dai sindaci dei comuni di Carlentini, Catania, Chiaramonte Gulfi, Francofonte, Lentini, Licodia Eubea, Ragusa, Vizzini.

Ed intanto quel tratto viario continua a languire nel degrado cui si aggiunge in questi ultimi tempi la trasformazione delle piazzole di sosta in depositi sempre crescenti di rifiuti d’ogni genere. Cronistoria recente: la relazione conclusiva dei lavori del CIPE dello scorso 4 aprile si apre con la “conferma della rilevanza strategica dell’opera” e, dunque, con l’invito a tutti gli interlocutori coinvolti di convergere verso una soluzione condivisa entro il prossimo 13 maggio. Un dato apparentemente confortante, se non fosse che le ragioni del rinvio risultano poco convincenti e scarsamente connesse con le presunte criticità evidenziate dalla Ragioneria di Stato sulla sostenibilità del PEF (Piano economico finanziario). Fuorviante, innanzitutto, il confronto con il costo del pedaggio di altre autostrade in cui maggiore è stata la percentuale di finanziamento pubblico o in cui è stato già del tutto ammortizzato il peso dell’intervento privato.

Difficile poi comprendere le perplessità sulla capacità degli affidatari dei lavori di rispettare cronoprogramma e piano dei lavori, visto che ancora i contractor non sono stati neanche individuati. Discorso simile per la capacità finanziaria del concessionario, su cui verte scetticismo per la mancata dimostrazione di adeguate riserve di cassa per far fronte a eventuali difficoltà finanziarie: è evidente come sia inattendibile ogni valutazione resa in questa fase preliminare. Sorprendono, inoltre, le dichiarazioni del Ministro Toninelli, a detta del quale le maggiori incertezze consisterebbero nella “vaghezza” del contributo della Regione utile a ridurre il costo del pedaggio: i termini del contributo regionale sono infatti sufficientemente delineati nella delibera di Giunta regionale n. 6 del 3 gennaio 2019.

Le tariffe originariamente previste nella convenzione approvata dallo stesso CIPE nel 2010, già ridotte di circa il 27% in virtù di una rivisitazione del progetto da parte del concessionario, sono state ulteriormente diminuite, così da ottenere un abbattimento di circa il 40% proprio grazie alle intese raggiunte, appunto, con la Regione.
Ciò che appare più incredibile, però, è come ancora oggi, dopo anni di attesa, si torni a discutere sul sistema di intervento: scontato che sia di maggiore convenienza per i cittadini un’opera interamente pubblica, ma a parte che non è chiaro chi tra Stato e Regione metterebbe le risorse mancanti, un’eventuale acquisizione da parte dello Stato del progetto del concessionario richiederebbe un’ulteriore e complessa integrazione istruttoria, con la prospettiva di un allungamento sine die dei tempi. Il project financing appare oggi l’unica soluzione percorribile. Obiettivo irrinunciabile di noi tutti – ribadiscono i sindaci – è che il raddoppio della Ragusa-Catania si realizzi senza ulteriori ritardi.

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