Vita Cristiana

Pubblicato il 15 Aprile 2019 | di Agenzia Sir

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Ad Ibla entrano nel vivo i suggestivi riti della Settimana Santa

Le riflessioni fatte dal parroco della chiesa Madre di San Giorgio, don Pietro Floridia, a Ragusa, dopo avere benedetto, nella splendida cornice del sagrato antistante la chiesa di San Giacomo apostolo, all’interno del Giardino ibleo, palme e ramoscelli d’ulivo portati dai fedeli e che gli stessi hanno poi condotto a casa quale simbolo di pace, sono state profonde e significative: “Facciamo in modo che, così come duemila anni fa a Gerusalemme, Gesù possa entrare nel nostro cuore con silenzio e con umiltà. Il nostro è un Dio di bellezza e d’ordine quindi auspichiamo che la nostra vita possa essere bella e ordinata seguendo i principi cristiani. Viviamo profondamente queste giornate della Settimana santa che ci preparano a celebrare la giornata speciale della Resurrezione. Gesù che muore è un uomo che deve essere seguito, ascoltato e adorato per quello che è. E, soprattutto, non dobbiamo sprecare queste giornate partecipando ai riti e poi facendo finta che il giorno dopo non sia accaduto nulla e ricominciare a portare avanti la nostra vita come se nulla fosse. Che queste giornate dedicate alla Passione e al Dolore, invece, ci servano per una reale conversione”.

E’ stata una cerimonia molto partecipata tenutasi con la presenza dei gruppi scout Fse di Ragusa 3, una cerimonia che ha dato ufficialmente il via ai riti della Settimana santa a Ibla. Padre Floridia, con il piviale cerimoniale, accompagnato dal cappellano del Duomo, padre Joseph Muamba Bulobo, ha poi voluto mettere in rilievo che “l’evento gioioso iniziale è rappresentato dalla domenica delle Palme che ci introduce alla Passione ma che, allo stesso tempo, ci proietta verso la Resurrezione. Sappiamo che Cristo ha vinto il mondo e che alla fine la forza dell’amore del Crocifisso risorto vincerà le stoltezze e le resistenze degli uomini”. Subito dopo la benedizione, i fedeli, in processione, hanno proceduto dal Giardino ibleo per le vie principali del quartiere barocco, sino ad arrivare al Duomo di San Giorgio. Qui si è tenuta la celebrazione eucaristica caratterizzata dal ricordo del trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma. I riti della Settimana santa, a Ibla, assumono una speciale connotazione, nell’ambito della celebrazione delle Quarantore di adorazione del Santissimo Sacramento per ricordare il periodo durante cui Gesù rimase nel Sepolcro. Si tratta di riti animati nel contesto di momenti di fervente adorazione animati dalle varie confraternite presenti nel quartiere barocco. Si è iniziato domenica con le tre processioni che, recanti i simulacri che le contraddistinguono, si sono mosse lungo le stradine dell’antico borgo, sino al Duomo dove c’ è stato il fervorino eucaristico tenuto da don Giuseppe Burrafato, parroco della Cattedrale. Poi alle 17 dalla chiesa dell’Itria, in salita Commendatore, la processione dell’Addolorata e alle 19 dalla chiesa della Maddalena, in corso XXV aprile, la processione della confraternita “Santa Maria Maddalena”. Infine alle 20, dalla chiesa dell’Annunziata, in via Orfanatrofio, la processione con Gesù alla Colonna animata dalla confraternita “Santissimo Rosario – Sciabica”. Nei giorni successivi in programma altre due processioni, la prima dalla chiesa di San Giacomo apostolo, all’interno del Giardino ibleo, con il gruppo statuario di “Gesù nell’orto degli ulivi”, l’altra , dalla chiesa di Santa Lucia, in via Torrenuova, la processione con la “Pietà” animata dalla confraternita “Buona morte”.

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