Società

Pubblicato il 23 Aprile 2019 | di Redazione

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Quali scelte educative per i nostri figli nell’era dove tutto sembra possibile

La fatica e la bellezza dell’educare consistono, tra le altre cose, nell’aiutare i figli a diventare consapevoli dei propri bisogni, delle proprie potenzialità e dei propri limiti personali e sociali.

La cultura dominante è all’insegna del “tutto è possibile”. Ciò che ieri era ritenuto, non solo impossibile ma anche impensabile, oggi è diventato pensabile e possibile. Se è fisiologico che alcune norme e alcuni divieti siano, storicamente, destinati a trasformarsi, è un dato di fatto che  il modo in cui queste norme e questi divieti si trasformano possono migliorare o peggiorare la società. Oggi nei confronti dei limiti e delle regole c’è un rifiuto a priori.

“Posso tutto” è oggi l’idolo offerto all’adorazione di giovani e meno giovani. Spazza via regole e limiti: quando si vuole qualcosa bisogna solo ottenerla, con mezzi leciti o illeciti. Nel caso in cui i mezzi siano illeciti l’unica cosa che veramente conta è non farsi scoprire. “Posso tutto” crea le premesse per un mondo ingiusto dove i forti e i potenti non sono limitati nei loro eccessi, nelle loro pretese, nelle loro prepotenze. Una comunità che rende possibile tutto ha creato le premesse per un percorso autodistruttivo. La consapevolezza di non essere onnipotenti costituisce per ciascuno di noi, e in particolare per i bambini e gli adolescenti, la possibilità di uno sviluppo umano. In questo contesto gli educatori siamo posti di fronte ad un bivio.

Una strada è fare nostro il “comandamento del posso tutto” ed educare i ragazzi a buttarsi senza sensi di colpa in un feroce combattimento per ottenere ciò che si offre al loro desiderio e alle loro voglie. Se scegliamo questa strada l’obiettivo sarà educarli ad essere forti, a biasimare la debolezza propria e altrui, a trasformarsi in predatori preformanti, ad avere il dominio sugli altri e sull’ambiente. La strada opposta è testimoniare e proporre esperienze dove è possibile vivere le vulnerabilità e il limite come possibilità di condivisione e di crescita. La strada che nega le nostre fragilità ci rende alla lunga più impotenti e ci mette in una condizione di schiavitù. La strada che educa a farsi carico dei limiti ci aiuta ad essere noi stessi, senza finzioni.

Il nostro tempo, con il sopraggiungere di una pesante crisi economica, sta scoprendo i limiti della grande illusione di una umanità che ha provato a vivere all’insegna del “posso tutto”. In questo contesto cresce la responsabilità degli educatori nel promuovere le opportunità e accogliere le difficoltà; nel condividere le vittorie e accompagnare le sconfitte; nel garantire diritti ed esigere doveri. Il grande filosofo Aristotele ha lasciato scritto che l’uomo libero è quello che sente di avere dei doveri verso se stesso, verso gli altri, verso la comunità. L’uomo libero aggiungiamo noi non è quello del “posso tutto”!

Tonino Solarino, Rosaria Perticone

 

 

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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