Pubblicato il 17 Maggio 2019 | di Mario Cascone
0Stare davanti a Dio fidandosi di Lui lasciandosi invadere dalla sua pace
Questa preghiera, composta dal compianto cardinale Anastasio Ballestrero, esprime in modo sublime l’atteggiamento della creatura di fronte al suo Dio e Signore:
«Rimanere nel tuo amore,
che mi avvolge ogni momento,
non con l’atteggiamento sollecito del fare,
ma con la fedeltà dello stare.
Stare davanti a Te
così indifeso che tu possa
fare di me quello che vuoi.
Ricomponi tu nella semplicità
e nella quiete il mio spirito.
Tu sei semplice. Tu sei sereno.
Tu vivi nella quiete
della tua infinita beatitudine. Io ti guardo.
Ho bisogno di imparare alla tua scuola,
a questa tua quieta trasparenza.
Via ogni tensione, ogni scoramento, ogni paura.
Mi basti tu, Signore. Rimango nel tuo amore.
Se parli ti ascolto. Se taci ti aspetto, così. Tu ci sei».
Alla semplicità e alla serenità di Dio si contrappongono spesso le nostre complicazioni e i nostri affanni, che ci gettano nello sconforto e nell’angoscia: segno evidente di una mancanza di fede, ossia di un affidamento totale nelle mani del Signore. Alla sua scuola dobbiamo imparare la quieta trasparenza che ci emancipa dalla tensione, dalla paura, dall’insana tendenza a complicare le cose più di quanto già non lo siano in se stesse. Stare davanti a Dio fidandosi ciecamente di Lui. Imparare la sua semplicità. Lasciarsi invadere dalla sua pace. Fidarsi e affidarsi. Abbandonarsi senza chiedere troppe spiegazioni. E andare avanti ogni giorno sapendo di trovarci nelle sue mani. Questo ci sottrae alla frenesia del fare e ci insegna la bellezza dello stare davanti a Lui, contemplando il suo volto, estasiandoci della sua Presenza. Questo ci fa rimanere nel suo amore, che ci avvolge in ogni momento e ci dona energie sempre nuove. Andremo così avanti non con la nostra forza, ma con la sua; non con i nostri progetti, ma con i suoi; non con le nostre idee, ma con quelle che Egli stesso ci suggerisce…