Vita Cristiana

Pubblicato il 29 Maggio 2019 | di Vito Piruzza

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L’abbraccio dei giovani di Ragusa al cardinale Lorenzo Baldisseri

Eccellente iniziativa il 28 sera presso la parrocchia San Giuseppe Artigiano su iniziativa del Servizio di Pastorale giovanile della Diocesi con l’intervento del cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo che ha presentato l’esortazione post-sinodale “Christus Vivit” dedicata ai giovani.

Ed infatti i giovani hanno aderito in massa con l’entusiasmo di cui solo loro sono capaci in un auditorium gremito e alla presenza del nostro vescovo monsignor Carmelo Cuttitta.

La serata è stata introdotta dalla musica dell’ottimo gruppo “Controvento” che si è esibito in diversi pezzi musicali, sia di cantautori che propri, per poi lasciare la platea all’incontro con il cardinale.

Dopo l’introduzione dei rappresentanti della Pastorale Giovanile, padre Graziano ha presentato l’ospite: il cardinale Baldisseri dopo una lunga carriera diplomatica da nunzio apostolico ha ricoperto varie cariche in curia, da segretario della Congregazione dei Vescovi a segretario del Conclave fino all’incarico conferitogli da Papa Bergoglio di Segretario del Sinodo.

L’incontro, dopo una breve presentazione della Diocesi da parte di Federico, è stato strutturato con un botta e risposta tra giovani che ponevano domande e il cardinale che rispondeva, Rosario, Giulia, Damiano, Gaia e Nunzio ciascuno portando la sensibilità del proprio gruppo di appartenenza hanno interloquito con il Cardinale ed egli a ciascuno ha proposto il suo punto di vista partendo dal documento sinodale.

Il risultato è stato una piacevole e intensa esposizione del pensiero del Papa sull’universo giovanile, che parte dal presupposto che i giovani devono essere partecipi e “soggetti” dell’evangelizzazione e non solo “oggetti”, il Papa ha una grande considerazione dei giovani, del loro dinamismo, della loro voglia di aprirsi al mondo.

Riguardo al rapporto dei giovani e la pratica religiosa poi un problema per il cardinale è rappresentato da un linguaggio spesso troppo poco aderente ai tempi mutati, i sacerdoti studiano tanto i contenuti e sono preparati, ma non hanno poi la capacità di tradurli in un linguaggio semplice e accattivante:«il Papa usa pochi aggettivi e molti verbi» e soprattutto ha un eloquio concreto e diretto, senza giri di parole. Baldisseri a mo’ di esempio ha ricordato: «stamattina nell’omelia a Santa Marta ha detto o si è giovani di cuore e di animo o non si è buoni cristiani»; Il messaggio evangelico, soprattutto ai giovani, va veicolato in modo concreto, a volte si usa troppo “ecclesialese” San Pio X accompagnava i concetti con le parabole con gli esempi concreti, i giovani hanno bisogno di concretezza.

Per Baldisseri il modo corretto di coinvolgere i giovani è dargli spazio, renderli protagonisti. «Una notte – ha raccontato – sono arrivato a Matera alle 2 e ho trovato circa 200 giovani nella piazza che stavano insieme, giocavano al pallone, chiacchieravano, mi sono chiesto ma perché non lo fanno di giorno, e poi si riuniscono di notte? Perché solo a quell’ora lo spazio è loro!».

La preparazione al Sinodo sui giovani è stato l’ascolto dei giovani, è intervenuto Salvatore che era uno dei 300 giovani che sono stati chiamati a costituire un focus group, non solo, ma oltre a questi che fisicamente sono stati riuniti, essi stessi sono stati chiamati tramite i social a costituire dei gruppi di ascolto in 6 diverse lingue e in questo modo sono stati coinvolti circa 15.000 giovani e il risultato di questo ascolto è stato elaborato dagli stessi giovani e poi fornito ai Padri sinodali come strumento di riflessione; il sinodo è stato pensato e voluto con un ampio coinvolgimento e partecipazione giovanile.

Il messaggio del Papa ai giovani è un messaggio che li esorta a pensare a Cristo come persona viva che li invita a vivere ed ecco citare l’incipit del documento sinodale: “Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo!”

Essere vivi significa anche assumersi dei rischi ma questo non deve spaventare i giovani, fa parte della vita. «La vita – ha sottolineato – è un cammino, quando una persona dalla posizione statica, salda sulle gambe, si mette in cammino e alza il piede diminuisce la propria stabilità, dimezza il punto di appoggio, ma è normale se non si vuole restare fermi». I giovani quindi non devono avere paura di mettersi in gioco.

Baldisseri ha poi esortato i giovani a conservare gelosamente i propri carismi rivalutando la disciplina che è il percorso necessario per raggiungere i traguardi che ci si è posti nella propria vita.

La frase che più mi è sembrata racchiudere la grande considerazione che il Santo Padre ha dei giovani è quella riferita dal cardinale: «Andate, e quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti abbiate la pazienza di aspettarci».

A conclusione della intensa e piacevole serata, nello stile che è proprio dei giovani, preghiera, canto e un boccone frugale condiviso fraternamente.

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