Pubblicato il 19 Giugno 2019 | di Redazione
0Amore, morte e speranza nel portale della cattedrale di San Giovanni Battista
Dobbiamo la cattedrale di San Giovanni alla necessità della comunità ragusana di costruire e ricostruire la vita dopo il terremoto del 1693; essa è infatti il primo atto fondativo dopo la distruzione, una chiesa che segna la storia sociale e ce la tramanda. Sono in sintonia con Cosimo Schinaia, psicoanalista, il quale afferma che l’architettura coniuga i sentimenti umani e la sua creatività costruttiva. Dice: “un edificio ha la capacità di muovere gli uomini come li muove l’oggetto amato” ed io aggiungo in cui ruolo fondamentale hanno le funzioni di tempo e spazio, la ricerca della bellezza e dell’eternità. Lotte intestine tra le fazioni sopravvissute dei sangiorgiari e dei sangiovannari, come fratelli, che disperati non trovano più punti di riferimento in genitori scomparsi, si litigavano il possesso di chiese e degli usufrutti legati ad esse. I sangiovannari persero la battaglia e migrarono vicino ma anche un poco lontano, separandosi ma non separandosi del tutto. In più lanciarono alla comunità un messaggio che amplia la proposta religiosa: la Vergine ci salverà.
Di fatto nel portale troviamo, a differenza delle chiese barocche di Ibla, la statua della Vergine ed anche di San Giovanni Evangelista, sebbene fu intestata a San Giovanni Battista. La chiesa rappresenta un sestante: ci indica le coordinate psicologiche e sociali della comunità. Si realizza una triade. San Giovanni Battista, va nel deserto, conosce le tentazioni, ha visto il demonio, ha mangiato le locuste e torna spoglio, vestito solo del monito che il demonio va combattuto in tutte le sue forme. Potrebbe rappresentare il monito alla comunità: una nuova epoca arriverà, un nuovo regno s’instaurerà. Ognuno di voi sia responsabile eticamente e moralmente! San Giovanni Battista rappresenta la condizione del singolo che ha visto il terrore, che non sa quello che accadrà ma ha fiducia in nuovo ordine sociale in cui l’individuo sarà redento. San Giovanni Evangelista, invece, rappresenta la capacità visionaria: predice l’Apocalisse, ammonisce nel senso della mentalità sociale. “Tutta l’umanità subirà l’Apocalisse che avverrà, suoneranno le dodici trombe!” La statua della Vergine Maria dell’Assunzione crea il “noi” sociale. La Madre, la Madonna assume molte forme, c’è una Madonna per ogni aspetto della vita. È chiamata in soccorso nelle situazioni di vita e di morte. Generativa e materna, umana e divina allo stesso tempo. La Madonna unisce, non divide. La Madonna media tra il divino e l’umano, tra l’individuo ed il gruppo, integra il maschile sociale rappresentato nelle sue forme angosciate per proporne un’evoluzione che possiamo ritrovare solo se si ha fiducia. La statua della Madonna guarda al Cielo, ha fiducia, non è luttuosa, ma vivificatrice. È Lei che contiene il Maschile depresso e non fiducioso. Per la vita.
Annapaola Giannelli