Pubblicato il 1 Luglio 2019 | di Redazione
0Sinergie Rinnovabili: percorsi di contrasto all’insuccesso scolastico
Il fenomeno della dispersione scolastica continua ad essere di grande portata e registra numeri sempre più preoccupanti, soprattutto nel Meridione.
Per questo motivo, la Caritas Italiana ha pensato di intervenire attraverso i Percorsi di contrasto familiare all’insuccesso scolastico, progetti sperimentali avviati in varie diocesi del Sud Italia in cui si sta cercando di prevenire l’abbandono partendo da una nuova angolazione: non più come qualcosa che riguardi le singole famiglie dei ragazzi “a rischio”, ma come un problema che riguardi tutta la comunità.
Per educare un bambino, recita un proverbio africano, ci vuole un intero villaggio. E proprio al “villaggio” la Caritas chiede il maggiore contributo, con l’intento di creare attorno alle famiglie dei ragazzi una rete che li sostenga e li accompagni nel loro percorso. Le maglie di questa rete sono principalmente la Famiglia, la Parrocchia e la Scuola ma ci si propone di coinvolgere tutte le istituzioni che nel territorio abbiano delle responsabilità educative nei confronti delle nuove generazioni (servizi sociali, associazioni sportive, centri culturali).
L’elemento innovativo della sperimentazione consiste nell’affiancare al minore a rischio di insuccesso scolastico una famiglia solidale che lo accompagni e offra un sostegno funzionale ai bisogni del ragazzo stesso e della sua famiglia d’origine: sostegno scolastico pomeridiano, rinforzo emotivo e motivazionale, supporto logistico (es. accompagnare il ragazzo a scuola in caso di impedimenti di vario tipo da parte dei genitori o offrirgli accoglienza nel post scuola per gli stessi motivi).
La diocesi di Ragusa partecipa alla sperimentazione con il progetto “Sinergie Rinnovabili”, che si svolge presso la parrocchia San Giovanni Bosco di Vittoria, individuata come parrocchia pilota grazie alla presenza di un Oratorio che include un doposcuola pomeridiano gestito dagli operatori del Servizio Civile Nazionale e alla prossimità fisica con due scuole del territorio. La mediazione e la cura di queste sinergie è affidata ad un’equipe psicopedagogica formata da Valeria Riva, psicologa coordinatrice e referente della Caritas diocesana, e da Elisa Castrogiovanni, pedagogista. Il loro lavoro avviene con la supervisione del parroco don Salvatore Conti.
Ad oggi la sperimentazione ha visto coinvolti tre alunni dell’Istituto Comprensivo Francesco Pappalardo. Le loro fragilità riguardavano carenze di profitto negli studi e aspetti emotivi e comportamentali nei riguardi della scuola, degli insegnanti e dei genitori. Non sempre il supporto scolastico è stata l’attività preminente del progetto, ma spesso si è trattato di ridefinire e apprendere regole e metodi.
Molto importanti sono state le ricadute sulle famiglie solidali. Una di esse ha dichiarato di avere rivissuto con piacere dimensioni familiari ormai spesso trascurate a causa della frenesia giornaliera, come giocare insieme o coccolarsi con una merenda. Si è creata anche collaborazione tra famiglie di origine e famiglie solidali e il lavoro delle due operatrici di progetti ha contribuito anche a mediare le relazioni tra i genitori e la scuola. In uno dei tre casi si è rivelato prezioso l’inserimento nel gruppo dell’Oratorio e del doposcuola parrocchiale, gestito dalle operatrici del Servizio Civile Nazionale.
I risultati finora ottenuti lasciano quindi ben sperare sulle potenzialità di questa nuova formula proposta da Caritas che punta a rinnovare il più possibile queste sinergie coinvolgendo sempre più famiglie attraverso un contagio positivo di solidarietà. “Perché la scuola”, come diceva Malcolm X, “è il passaporto per il futuro, ma affinché i ragazzi possano prepararsi ad affrontarlo e costruirlo è necessario che al loro fianco ci siano sempre adulti che li aiutino a progettarlo”.