Pubblicato il 2 Luglio 2019 | di Vito Piruzza
0Christian Greco a Ragusa
Alle 18,30 di un sabato di fine giugno con 35 gradi di temperatura e un bollettino meteorologico che prometteva mare calmo a Marina di Ragusa, chi avrebbe mai potuto pensare che l’Auditorium della Camera di Commercio si potesse riempire, stracolmo con decine di persone sedute su sedie aggiunte all’ultimo momento o rimaste in piedi o sedute sui gradini?
Ebbene è successo sabato 29 giugno per assistere alla lectio magistralis di Christian Greco, egittologo di fama e formazione internazionale, di origini ragusane, e direttore del Museo Egizio di Torino, il secondo più importante museo Egizio al mondo dopo quello de Il Cairo. L’evento è stato organizzato dal Polo Regionale per i Siti Culturali di Ragusa in sinergia con il Comune, il Lione Club e il Soroptimist e aveva per titolo “Rivoluzione digitale e Umanesimo”.
Dopo le presentazioni e i saluti di rito il prof. Christian Greco ha intrattenuto il numerosissimo pubblico con una bellissima lezione in cui, partendo dall’assunto dell’importanza della cultura umanistica anche, e forse a maggior ragione, in una società tutta orientata al sapere tecnologico, ha evidenziato il grande valore degli oggetti per l’archeologo. Ha quindi presentato la mostra in atto in corso al museo Egizio dal titolo “L’archeologia invisibile”.
Ha riflettuto e fatto riflettere sulla doppia e tripla vita delle cose quando esse sono riportate in luce dopo millenni e sul contributo che la tecnologia può dare all’indagine archeologica, facendo vedere concretamente come l’interazione tra il sapere tecnologico e quello umanistico aumenta il sapere, giova alla ricerca, travalica traguardi prima impensabili.
L’esempio concreto l’ha dato citando il pensiero del grande egittologo del secolo scorso Schiapparelli che non ha mai sbendato, per tutelarle, le mummie di Kha e Merit confidando che un giorno si sarebbe potuto vedere dentro le cose e quel momento è arrivato! Ecco, infatti, in 3D il filmato delle famose mummie indagate all’interno senza piu segreti, con i loro gioielli e amuleti. Ma per un mistero che si svela, altri se ne propongono sul riutilizzo dei sarcofagi e la loro scomposizione e ricomposizione. Per l’archeologo il punto di arrivo non esiste: risolto un mistero un altro se ne propone in una teoria infinità di scoperte e dilemmi. Il fascino degli argomenti e la capacità di affabulazione dell’oratore hanno creato una serata magica di cui la città resta grata a questo suo figlio di grande talento.