Vittoria in lacrime: celebrati domenica i funerali del piccolo Alessio D’Antonio
Giorno di lutto e silenzio per la Città di Vittoria che domenica 14 luglio ha accompagnato nel suo ultimo viaggio, il piccolo Alessio D’Antonio, di soli 11 anni, brutalmente investito ed ucciso lo scorso giovedì 11 luglio, da un SUV lanciato a folle velocità, mentre sedeva sul gradino di casa insieme al cuginetto Simone di 12 anni.
Migliaia le persone che hanno accompagnato il feretro del piccolo dalla sua abitazione – teatro della tragedia – fino alla Basilica di San Giovanni, stracolma per l’occasione come nelle migliori feste, come nel giorno del Patrono e che hanno affollato all’ inverosimile le navate laterali e i banchi della Chiesa.
I familiari, i parenti, gli amici, ma soprattutto tanti cittadini comuni, padri e madri, che hanno voluto rendere l’ultimo ed estremo omaggio a questa piccola ed innocente vittima, tra la rabbia, il dolore e le lacrime per questa assurda tragedia che poteva essere evitata.
A presiedere l’Eucaristia il vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, il Clero cittadino, molti Sacerdoti venuti anche da fuori, Messa animata dal Coro Jubilate Gentes, diretto dalla M° Gianna Rizza, dal Coro cittadino e dagli allievi della scuola di percussioni frequentata dal piccolo Alessio. Presenti anche le autorità civile e militari.
La piccola bara bianca è stata preceduta dai ragazzi del GREST e dai loro animatori, perché Alessio e Simone avrebbero dovuto giocare oggi e divertirsi con loro, sorridendo alla vita e sognando un futuro migliore, futuro rubato loro giovedì sera!
Una cerimonia toccante, ordinata e composta, pur nel grande ed immenso dolore della circostanza, più volte interrotta dagli applausi della gente, dalla “voce rotta” ed emozionata del Vescovo, che in diverse occasioni si è dovuto fermare. Il bacio alla bara, l’abbraccio ai genitori allo scambio della pace, il saluto commosso finale da parte di Cuttitta, sono stati gesti che hanno reso la cerimonia ancora più toccante.
“Ho pianto – ha commentato il Vescovo durante la sua omelia – sentendo della sua morte, ma la stessa è occasione per ravvivare la nostra fede; pianto che deve trasformarsi in grande gioia, perché Alessio vive in eterno adesso nella casa del Padre”.
“ I legami – continua il Presule – non si rompono, anzi si rafforzano perché lo sappiamo adesso con Dio. Alessio dal cielo ci guarda e ci sorride. A lui auguriamo l’abbraccio di Dio. Nasca nella città di Vittoria, un opera nuova col nome di Alessio. Alessio, arrivederci!”.
A fine celebrazione hanno preso la parola il Provveditore agli Studi di Ragusa, che ha voluto “parlare da mamma a mamma” e che ha ricordato il grande amore per la musica del piccolo Alessio e della sua “ansia” di iniziare le scuole medie nel corso ad indirizzo musicale; il Provveditore ha poi voluto salutare questo piccolo angelo “regalandogli” la preghiera del musicista.
A fargli da eco la Dirigente dell’ I.C. “Portella della Ginestra”, Daniela Mercante, che ha parlato di “una grande ferita per tutta la comunità scolastica”, annunciando la dedicazione dello spazio verde interno all’ Istituto, alla memoria del piccolo Alessio.
Ed ancora gli animatori del GREST, la cuginetta, gli zii, l’amico del cuore ed infine il papà Alessandro, che coraggiosamente ha preso la parola: “la morte di Alessio sia da esempio e monito per tutti”, invocando più volte che sia fatta “giustizia”, tra gli applausi ed il commosso pianto di tutti.
Il piccolo feretro bianco, ha lascito la Basilica, accolto all’esterno dalla folle, dagli infiniti applausi, dal lancio dei palloncini bianchi ed azzurri e dal Go-Cart di Alessio, issato in aria in segno di saluto.
Durante la Messa è arrivata la tragica notizia che nessuno avrebbe voluto mai arrivasse: anche il piccolo cuginetto Simone, di appena 12 anni, ricoverato a Messina in gravissime condizioni, non ce l’ha fatta.
Una comunità doppiamente ferita quella che oggi ha manifestato la propria vicinanza ed il proprio affetto alla famiglia, e che ha anche dimostrato di credere ancora in una rinascita civile, rispettosa delle regole e delle leggi, desiderosa di un riscatto sociale. Ieri Vittoria si è inchinata davanti a quella bara, perché Alessio oggi è stato figlio, amico, nipote, compagno di tutti!