Cultura fonte battesimale

Pubblicato il 16 Luglio 2019 | di Orazio Rizzo

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Riaffiorato a Vittoria l’antico fonte battesimale dei trovatelli

Vittoria è una città dai tanti tesori ancora da scoprire. Parte del suo patrimonio è andato perduto – o caduto in oblio – nel corso dei secoli, ma negli ultimi decenni, un forte movimento di riscoperta e valorizzazione si è attivato, riportando in auge splendori dimenticati. Tutto questo grazie all’impegno ed alla costanza di tanti concittadini “esperti” di storia locale, sensibili alla valorizzazione del patrimonio e della storia della città. Tra questi anche Gaetano Bruno che negli ultimi anni ha riacceso i fari dell’interesse culturale, storico ed artistico, su uno dei “gioielli” della città: la chiesa ed il convento dei Frati Cappuccini in piazza Sei Martiri (Calvario).

Bruno ha già al suo attivo ben due pubblicazioni sulla storia e sulla presenza dei “Frati del popolo” a Vittoria, e sulla chiesa e le sue opere d’arte e sul meraviglioso e prezioso (ma poco conosciuti ai più) altare reliquiario, gioiello del Settecento, dichiarato monumento nazionale. Una nuova scoperta (il fonte battesimale dei trovatelli) è ora documentata in una ulteriore pubblicazione.

«Durante i lavori di restauro del reliquiario della Madonna di Loreto – racconta Bruno – avevo deciso di ripulire una nicchia di circa 53 x 39 cm, contenente libri liturgici, una di quelle piccole nicchie che si trovano nelle chiese antiche. La stessa versava in uno stato di totale degrado. Una volta ripulito lo spazio, mi è apparsa un  piccolo catino di circa 24 cm di diametro, con un foro per lo scarico dell’acqua. Poteva essere il fonte battesimale istituito da monsignor La China a fine Ottocento per i trovatelli abbandonati “o tumminu” e del quale lo stesso parla nel suo famoso libro su Vittoria?».

Gaetano Bruno, spulciando carte di archivi e documenti anche rari ed inediti, ha trovato conferme alla sua ipotesi.

Un nuovo tassello sulla storia post unitaria di Vittoria, sconosciuta ma intrigante, è raccontata e descritta nel volume “Studi di Archivio – Nuovi apporti alla storia di Vittoria” pubblicata di recente e presentata lo scorso maggio. In questo nuovo studio, Gaetano Bruno affronta il delicato problema dei “Projetti”, ovvero i figli indesiderati, i cosiddetti non voluti, nati da unioni illecite e che venivano abbandonati alla “ruota” posta presso il convento dei Cappuccini. Per essi si rendeva necessario ed urgente amministrare il sacramento del battesimo, perché il rischio di morte prematura era altissimo.

Monsignor La China, allora parroco a San Giovanni, unica parrocchia di Vittoria, istituì per essi il 1 novembre del 1884 un fonte battesimale, delegando padre Rosario Corbino, ex cappuccino, ad amministrare il sacramento. Il fonte venne utilizzato dal 3 gennaio 1885 fino al 16 febbraio 1930, anno in cui furono abolite le “ruote”.

Una scoperta che getta luce su un nuovo capitolo della storia di Vittoria così come la scoperta dello statuto della congregazione dell’Immacolata Concezione – sempre ad opera del Bruno – la prima istituita a Vittoria nel lontano 1630, ritenuta smarrita per sempre.

 

 

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