Cultura

Pubblicato il 17 Ottobre 2019 | di Redazione

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Crescita, accoglienza, accettazione

I miracoli della scuola dell’inclusione.

C’è una scuola a Ragusa – e con essa tante altre – in cui ogni giorno si assiste ad una miriade di piccoli miracoli: numerosi studenti (e tra loro anche quelli additati come svogliati, apatici, insensibili, poco motivati allo studio) sembrano sbocciare all’improvviso e tirare fuori da se stessi un carico di umanità che non pensavano di possedere. Davanti agli occhi talvolta increduli dei loro insegnanti, gli alunni dell’istituto superiore “G. Ferraris” di Ragusa iniziano a “prendersi cura” spontaneamente dei loro compagni di classe speciali, i cosiddetti diversamente abili, considerandoli, senza alcun problema o pregiudizio, parte integrante della classe. Chiamandoli semplicemente per nome, con la spontaneità e la genuinità tipiche della loro età, fanno a gara nell’aiutarli a svolgere i compiti (sotto lo sguardo piacevolmente stupito dell’insegnante di sostegno), giocano con loro durante i momenti ricreativi, li aiutano e li coinvolgono nelle attività di laboratorio, ricambiano le loro coccole con gesti di affetto e, soprattutto, vegliano su di loro come si fa con i fiori più delicati, consapevoli della loro fragilità e bellezza.

E così tra queste mura è del tutto naturale incontrare degli studenti, anche i più popolari della scuola, accompagnare negli spostamenti il loro compagno in sedia a rotelle, salutare con un caloroso abbraccio – tutti i giorni prima di entrare in classe – i ragazzi che svolgono attività nell’aula di sostegno o organizzare delle feste a sorpresa per il compleanno dei loro amici speciali. Risultati entusiasmanti sono stati raggiunti dal gruppo “Ferraris Buskers” che è riuscito ad animare i momenti salienti dell’anno scolastico rendendo protagonisti anche i ragazzi in situazione di disabilità, così è risultato del tutto naturale recitare una poesia interpretandola con la Lis (lingua dei segni), assegnare il posto in prima fila sul palco alla ballerina più dolce della scuola durante il Concerto dei Gen Rosso o, ancora, applaudire con un’ovazione generale il ragazzino che si esibisce sul palco alla Giornata dell’Arte (anche se dimentica la metà delle parole) come se fosse una star. L’accettazione dell’altro in questa scuola traspare in modo così evidente che recentemente gli ispettori nazionali dei Nuclei di valutazione esterna hanno definito il Ferraris un istituto di “eccellenza” nell’inclusione degli alunni diversamente abili.

Certo, non sempre è facile raggiungere tali risultati, ma un ruolo determinante in un processo così armonico è esercitato dai docenti di sostegno, la cui professionalità non è basata prevalentemente sulla trasmissione del sapere ma soprattutto sullo sviluppo di relazioni umane tra le persone in situazione di disabilità ed il gruppo classe. Svolta spesso come una vocazione, questa professione contribuisce alla crescita umana della società in quanto favorisce lo sviluppo delle coscienze dei nostri figli, i quali impareranno non solo dai libri ma soprattutto dalle relazioni umane che sapranno creare.

Silvana Amato

 

 

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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