Pubblicato il 4 Novembre 2019 | di Redazione
0«A Vittoria serve il rispetto delle regole». Intervista al commissario Dispensa
A distanza di quindici mesi dallo scioglimento del Comune di Vittoria e dall’insediamento della commissione straordinaria non è semplice riuscire a interpretare l’umore della città e cosa produrrà questo commissariamento. Di certo gli effetti del lavoro portato finora avanti stentano a vedersi perché richiedono tempo, mentre i cittadini sembrano insofferenti soprattutto per la qualità dei servizi, che si stenta a garantire, a cominciare dall’acqua, dalla pulizia del territorio e dal malfunzionamento dei telefoni negli uffici comunali e alla Polizia municipale.
Il capo dei commissari, Filippo Dispenza, si rammarica, ma non si scompone più di tanto, cosciente che «avviare un nuovo corso, pretendendo legalità e rispetto delle regole, non è semplice da far recepire, ma anche perché insulti, offese e minacce più o meno velate al nostro operato non ci intimidiscono, ma ci danno più forza».
Contrariamente all’immagine di un uomo duro, più incline al monologo che al confronto, durante l’intervista ne approfitta quasi per sfogarsi soprattutto della «scarsa collaborazione degli uffici» non senza togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Come ha trovato la situazione al Comune?
«Dico solo che abbiamo cercato assieme agli altri commissari di ripristinare la piena applicazione delle regole e delle leggi soprattutto nei settori Lavori pubblici e Servizi sociali».
Nella relazione prefettizia di accesso agli atti i punti sensibili riguardavano soprattutto il mercato ortofrutticolo e la spazzatura, c’è altro?
«Spazzatura e mercato sono la base del nostro lavoro, ma ci siamo dovuti muovere a 360 gradi perché ovunque, ad usare un eufemismo, sono emerse criticità a cominciare dall’alta percentuale di evasione dei tributi».
Di concreto cosa avete prodotto finora?
«Abbiamo espletato i bandi per l’assegnazione dei box al mercato, la raccolta differenziata e la riscossione coatta dei tributi. Sui tributi mi preme precisare che ci sarà la massima attenzione verso casi di famiglie in difficoltà economiche. Si sta, inoltre, procedendo a installare i contatori idrici, perché è giusto che si paghi a consumo e si ponga fine agli sprechi».
Sembra esserci poco feeling tra lei e la città, cosa non sta funzionando?
«Intanto le rispondo che con le forze sane è in atto un continuo confronto e dialogo. In generale vedo che c’è gente che ha paura del cambiamento o forse non è pronta a quella rivoluzione mentale e culturale che spero vivamente le nuove classi politiche sapranno guidare. Personalmente ripongo assoluta fiducia nelle nuove generazioni».
C’è qualcosa di cui si è pentito di aver fatto o detto in questi mesi?
«No, potrò sembrare duro e scontroso, ma in realtà mi limito a portare avanti il lavoro nella massima correttezza e la scelta di non incontrare esponenti e partiti politici ma solo la società civile nasce dalla necessità di distinguere i ruoli».
Maria Teresa Gallo