Pubblicato il 27 Gennaio 2020 | di Redazione
0Una mostra a scuola per “coltivare la Memoria”
“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.” (Liliana Segre , reduce dell’Olocausto e senatrice a vita).
Animato da queste parole, il ventiquattro gennaio, l’Istituto Comprensivo “Psaumide” di Camarina, tra le iniziative per celebrare la Giornata della Memoria, ha allestito, presso i locali della Scuola Secondaria di I grado, una mostra di documenti originali e di oggetti provenienti dai campi di concentramento, messi a disposizione dal professore Giovanni Corbino, docente della Scuola secondaria , che commosso -poiché direttamente e tristemente coinvolto dalle sue stesse vicende familiari- ha accolto e guidato nell’ interpretazione dei reperti, le classi dell’istituto in visita, in collaborazione con la professoressa Mariateresa Iozzia che ha curato con sapienza l’aspetto linguistico–letterario.
Nel pomeriggio, contestualmente alla mostra -che ha ospitato anche le rielaborazioni creative e i lavori di ricerca prodotti dagli studenti sul tema della Shoah- è stato condiviso con l’intera cittadinanza un momento di riflessione, introdotto dalla Dirigente Scolastica Franca Maria Branca, che ha sottolineato il valore aggiunto del particolare momento, quello di “ricordare”, cercando contemporaneamente di costruire un percorso scolastico quanto più umano possibile, proprio a misura di ogni singolo alunno e del suo bagaglio di emozioni e sensazioni.
L’evento, infatti, è stato concepito proprio come un percorso sensoriale, un viaggio emozionale nella memoria, attraverso sia le testimonianze materiali (che hanno ripreso vita grazie alla voce degli alunni che hanno declamato lettere autentiche e uniche) che le suggestioni sonore del concerto degli alunni, alcuni dei musici diretti magistralmente dai docenti del corso musicale, professoressa Zago e professore Dugo.
L’iniziativa ha permesso ai convenuti di entrare empaticamente in contatto con la tristissima vicenda umana di coloro che vissero le drammatiche conseguenze delle leggi razziali del 1938. L’iniziativa, di forte intensità emotiva, è stata un’occasione per riflettere anche sulle ricadute didattiche della rievocazione e dell’interpretazione di eventi storici perché i futuri cittadini siano sempre più umani, capaci di vedere il bello che c’è nell’uomo, di valorizzare la diversità come occasione di crescita e di arricchimento e di opporsi, con un piccolo Bene, al grande Male.