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Pubblicato il 6 Febbraio 2020 | di Agenzia Sir

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Nel ricordo di Rita Levi Montalcini

L’appuntamento è per venerdì 7 febbraio, alle ore 12.00 il piazzale antistante l’ospedale Giovanni Paolo II sarà intitolato alla scienziata, Premio Nobel per la Medicina, Senatrice della Repubblica: “Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa” così la definisce Primo Levi. La proposta è stata avanzata dalla presidente della FIDAPA – Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari – Sezione di Ragusa, professoressa Anna Di Cesare, che fa parte di un “Progetto Toponomastica” che ha come scopo quello di selezionare luoghi simboli della città di Ragusa per dedicarli a Personalità femminili che si sono distinte per il loro impegno professionale nella difesa dei valori civili e morali nella società moderna e della donna in particolare: presenti alla cerimonia la Direzione Generale dell’Asp, la Direzione del Presidio Ospedaliero, ha assicurato la sua partecipazione il Sindaco di Ragusa.

Rita Levi-Montalcini nasce a Torino il 22 aprile 1909 e muore a Roma il 30 dicembre 2012, è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986. Negli anni cinquanta con le sue ricerche scoprì e identificò il fattore di accrescimento della fibra nervosa (nella fattispecie della struttura assonale), noto come NGF, e per tale scoperta è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”.
È stata socia nazionale dell’Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche e socia-fondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza. È stata capace di raggiungere tutti questi incredibili traguardi scardinando gli stereotipi di una società maschilista, superando ostacoli e situazioni in cui le pari opportunità non erano garantite. Sono da ricordare anche il suo profondo senso civico e la sua sensibilità sociale, che l’hanno portata a mobilitarsi in numerose battaglie pubbliche, come quelle contro le mine anti uomo, contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società, per lo studio e l’emancipazione delle donne in Africa.

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