Società

Pubblicato il 13 Febbraio 2020 | di Agenzia Sir

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I Volontari dell’Avo accanto ai pazienti dell’oncologia

Un servizio che dura oramai da oltre quarantanni , l’Avo di Ragusa è l’emblema della solidarietà e dell’assistenza ospedaliera espletata in regime di totale volontariato. E l’altro giorno i volontari sono accorsi all’Ospedale Giovanni Paolo II° con il sorriso sulle labbra e le mani cariche di doni, piccole cose, che hanno voluto simbolicamente testimoniare la vicinanza a chi soffre in occasione dell’annuale Giornata Mondiale del Malato.
Accanto a chi vive una condizione di sofferenza e grande fragilità, i Volontari dell’Avo, con la loro presidente, Rina Tardino, hanno trascorso momenti di solidarietà e di commozione.
Certamente è stato un giorno diverso, per la celebrazione della Giornata, ma l’Avo non fa mancare mai il supporto e il sostegno.
Di fronte a situazioni di disagio e di malattia “sempre più complesse” si avverte, come afferma il Papa, la necessità di aggiungere alle cure mediche “il prendersi cura, per una guarigione umana integrale”.

L’AVO – Associazione Volontari Ospedalieri – nasce nel 1975 da un esperienza del Prof. Erminio Longhini, il quale durante un una visita tra le corsie dell’Ospedale di Niguarda, con voce flebile, sente un ammalata chiedere un bicchier d’acqua. Longhini rimase colpito dal fatto che nessuno raccogliesse quell’invocazione d’aiuto, e rivolgendosi ad un inserviente intento a pulire, gli chiede come mai non intervenisse. L’inserviente gli risponde che non ha tempo, deve finire il suo lavoro, e non è compito suo. Nel 1975, a Milano nasce AVO, l’esperienza viene subito recepita in altre parti d’Italia, e successivamente nasce AVO a Ragusa, la prima in Sicilia.

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