Pubblicato il 19 Febbraio 2020 | di Redazione
0“Fucine di Santità” – Le confraternite della Diocesi a Monterosso Almo
Presso la chiesa Madre di Monterosso Almo si sono dati appuntamento gli appartenenti alle confraternite della Diocesi di Ragusa.
È stata l’occasione per un momento di formazione, riflessione spirituale e catechesi.
A fare gli onori di casa è stato l’arciprete Don Giuseppe Antoci.
Per gli interventi di saluto già programmati ha preso la parola il presidente prof. Giuseppe Vona, che in qualità di rappresentante della Confederazione Nazionale delle Confraternite delle Diocesi Italia ha portato i saluti del presidente dott. Francesco Antonetti, del suo assistente ecclesiastico e del coordinamento regionale.
Nelle sue conclusioni ha sottolineato l’importanza dell’incontro e del tema oggetto della riflessione. Ha ricordato come le confraternite nei secoli passati siano state “fucine di santità” come affermato da Papa Francesco nell’incontro del 5 maggio 2013. Il presidente ha ribadito che coinvolgere i giovani è la scommessa più importante perché rappresentano il futuro delle confraternite che deve saldarsi con la presenza degli anziani che ne rappresentano la storia.
Subito dopo è intervenuto Don Orazio Sciacca, direttore dell’ufficio di pastorale giovanile della diocesi di Acireale, con una riflessione dal titolo “ Giovani di oggi…confraternite di ieri ? ” nel corso della quale il sacerdote ha tracciato le origini delle confraternite ed indicato la loro missione autentica. Il relatore pur evidenziando l’apparente inconciliabilità tra mondo giovanile e confraternite, ha affermato che, se i confrati seguono veramente Cristo, si manterranno giovani nello spirito e potranno incontrarsi con i giovani, parlare il loro stesso linguaggio ed arricchirsi reciprocamente.
Mi permetto di dire – ha precisato Don Sciacca – che la vocazione alta, la chiamata alta delle confraternite e dunque di voi confrati è quella di compiere opere di pietà, devozionali ed opere di carità. Dovrebbe essere questo il nucleo di una confraternita, il centro, quel fuoco che arde, il fuoco che infiamma, che permette di portare avanti il servizio che voi fate, che permette di portare avanti tante belle iniziative.
Le confraternite se si muoveranno, se cammineranno in questo senso avranno vita abbondante e non saranno solo di ieri. Se invece, si fanno appesantire da delle sovrastrutture rimarranno confraternite di ieri.
Attenta e numerosa è stata la presenza dei confrati provenienti da diverse città della Diocesi che, subito dopo gli interventi dei relatori, hanno preso parte alla celebrazione eucaristica presieduta da Don Orazio Sciacca, concelebranti l’assistente diocesano Don Giovanni Nobile e il Diacono Giovanni Agostini, seguita dall’adorazione.
Nel pomeriggio la visita alle chiese di San Giovanni Battista e di Sant’Anna ha concluso una proficua giornata ricca di fraternità e scambio di esperienze.
Angelo Schembari