Pubblicato il 26 Febbraio 2020 | di Redazione
0Vicini al paziente con professionalità Il ruolo insostituibile dell’infermiere
Hanno un ruolo fondamentale nella promozione della salute, nella prevenzione delle malattie e nell’assistenza sanitaria in ogni ambito. Effettuano vaccinazioni; somministrano farmaci, controllano, pressione, ossigenazione e glicemia; eseguono prelievi; assistono malati cronici e terminali in ospedale e a domicilio; spesso rappresentano il primo contatto del paziente con la struttura sanitaria eppure, nonostante l’aumento dei bisogni di assistenza legati alle cronicità, alle fragilità e all’invecchiamento della popolazione, nel nostro Paese mancano all’appello circa 50mila infermieri.
Eppure «senza infermieri la sanità non può funzionare», afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche – circa 450mila iscritti).
Intanto, nel 200. della nascita, il 12 maggio 1820 a Firenze, di Florence Nightingale, capostipite dell’infermieristica moderna, l’Oms accende i riflettori sulla professione proclamando il 2020 “Anno internazionale dell’infermiere e dell’ostetrica”.
Mangiacavalli, qual è lo stato di salute della professione?
«Per molti anni abbiamo parlato di valorizzare le competenze degli infermieri. Oggi che abbiamo fatto crescere la professione è urgente costruire modelli organizzativi e assistenziali innovativi ed efficaci per i cittadini. È arrivato il momento di programmare l’utilizzo di queste competenze, valorizzando il ruolo degli infermieri per un nuovo approccio e nuove modalità di presa in carico dei bisogni dei cittadini».
La Fnopi denuncia la carenza di 50mila infermieri che con gli effetti di “Quota 100” potrebbero superare i 70mila. Come intervenire?
«Molte strutture assistenziali sono già oggi in sofferenza per la carenza di infermieri e l’impossibilità di reperirli sul mercato. Per molti anni si è parlato di concorsi ma la questione è più sottile: da 10 anni il sistema sanitario pubblico assume con il contagocce a causa dei tetti di spesa per poi ricorrere, paradossalmente, a cooperative, società interinali, contratti libero professionali, contratti precari. Avremmo bisogno mediamente di circa 20mila infermieri l’anno, mentre i posti messi a bando per le lauree triennali oscillano tra i 14 e i 16mila».
Quali attese dall’Anno internazionale?
«L’Oms guarda al mondo e lancia un allarme: entro pochi anni potrebbero mancare diversi milioni di infermieri. Auspico che l’Anno costituisca un’importante opportunità per sensibilizzare le istituzioni, rendendole più disponibili ad ascoltare e valutare le istanze che provengono dalla nostra professione».
Se dovesse tracciare con pochi verbi l’identikit dell’infermiere, quali sceglierebbe?
«Esserci; essere vicino al paziente in maniera competente e professionale; individuare i suoi bisogni, visibili e non manifesti; programmare una pianificazione assistenziale e una risposta scientifica, appropriata e competente a questi bisogni; strutturare reti relazionali; collaborare in équipe multiprofessionali».
Giovanna Pasqualin Traversa