Rassegna Stampa

Pubblicato il 27 Febbraio 2020 | di Comunicati Stampa

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Quaresima. Il messaggio del Papa: un’economia più giusta è inclusiva

C’è l’esperienza della misericordia di Dio al centro del Messaggio del Papa per la Quaresima che si apre il 26 febbraio con il rito di imposizione delle Ceneri. C’è l’impegno a perdonare gli altri in quanto perdonati dal Signore. Il testo preparato da Francesco per il cammino di conversione che prepara alla Pasqua prende infatti spunto dalla Seconda Lettera di san Paolo ai Corinzi, a partire dal celebre richiamo, scelto come titolo, dell’apostolo delle genti: «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20). Di qui l’invito ad andare alla radice del Mistero pasquale, fondamento della conversione. «La gioia del cristiano – osserva infatti il Papa –, scaturisce dall’ascolto e dall’accoglienza della Buona Notizia della morte e risurrezione di Gesù: il kerygma. Si tratta cioè di riconoscere come la nostra vita nasca dall’amore di Dio Padre, dalla sua volontà di dare la vita in abbondanza.

«Se invece si presta ascolto alla voce suadente del “padre della menzogna” (cfr Gv 8,45) – aggiunge il Messaggio – si rischia di sprofondare nel baratro del nonsenso, sperimentando l’inferno già qui sulla terra, come testimoniano purtroppo molti eventi drammatici dell’esperienza umana personale e collettiva». E proprio in virtù di questa consapevolezza il Pontefice sceglie si estendere a ogni cristiano l’invito già rivolto ai giovani nell’Esortazione apostolica Christus vivit: «Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo» (n. 123). La Pasqua di Gesù non è un avvenimento del passato: per la potenza dello Spirito Santo è sempre attuale e ci permette di guardare e toccare con fede la carne di Cristo in tanti sofferenti».

Un impegno di conversione e di apertura alla misericordia che comporta «un “faccia a faccia” col Signore crocifisso e risorto «che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico. Ecco perché la preghiera è tanto importante nel tempo quaresimale». Una sollecitazione a mettere il Mistero pasquale al centro delle vita che «significa sentire compassione per le piaghe di Cristo crocifisso presenti nelle tante vittime innocenti delle guerre, dei soprusi contro la vita, dal nascituro fino all’anziano, delle molteplici forme di violenza, dei disastri ambientali, dell’iniqua distribuzione dei beni della terra, del traffico di esseri umani in tutte le sue forme e della sete sfrenata di guadagno, che è una forma di idolatria».

Anche oggi infatti «è importante richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla condivisione dei propri beni con i più bisognosi attraverso l’elemosina, come forma di partecipazione personale all’edificazione di un mondo più equo. La condivisione nella carità rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo. Possiamo e dobbiamo spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia. Per questo motivo, nella Quaresima del 2020, dal 26 al 28 marzo, ho convocato ad Assisi giovani economisti, imprenditori e change-makers, con l’obiettivo di contribuire a delineare un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale». Perché «la politica è una forma eminente di carità (cfr Pio XI, Discorso alla Fuci, 18 dicembre 1927). Altrettanto lo sarà l’occuparsi dell’economia con questo stesso spirito evangelico, che è lo spirito delle Beatitudini».

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