Società

Pubblicato il 12 Marzo 2020 | di Agenzia Sir

0

Parola d’ordine… io resto a casa

Le buone pratiche tese a limitare il contagio da coronavirus sono state ribadite dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa, alla luce dell’inasprimento delle restrizioni decise con Dpcm già entrato in vigore : doveroso quindi diffondere un vademecum virtuale ai fedeli per rispettare il più possibile le buone pratiche tese a limitare il contagio da coronavirus. “Stiamo cercando di fare veicolare – dice il direttore dell’ufficio, don Giorgio Occhipinti – alcune semplici raccomandazioni, in considerazione, tra l’altro, del fatto che ci rivolgiamo ai malati e a persone che hanno a che fare con i malati. E quindi, invitiamo tutti a lavarsi spesso le mani con acqua e sapone oppure utilizzando un gel a base alcolica; a evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro; a non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; a evitare i luoghi affollati; a evitare le strette di mano e gli abbracci sino a quando questa emergenza sarà finita; e, ancora, a coprire bocca e nasso con fazzoletti monouso quando si starnutisce o tossisce o, in mancanza, di utilizzare la piega del gomito”. Nello stesso vademecum, inoltre, si specificano le raccomandazioni del ministero della Salute quando si hanno sintomi simili all’influenza. “Occorre rimanere a casa – dice don Occhipinti – e non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici. E’ fondamentale contattare il proprio medico di base, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, la guardia medica o il numero regionale 800 45 87 87. Soltanto se seguiremo in maniera attenta queste indicazioni, oltre a quella di rimanere il più possibile a casa, ce la faremo a venire fuori da questa situazione d’emergenza”.

Tags: , , ,


Autore



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑